01 Giugno 2018

Criptovalute: tanti ne parlano, ma quanto ne sappiamo realmente?

MAURIZIO RUBINI

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Abstract

Dopo le recenti e non proprio amichevoli dichiarazioni pubbliche sulle cripto-valute da parte di Warren Buffett e Bill Gates e l’annuncio di Facebook che ha dichiarato di aver iniziato un progetto per l’emissione di una propria valuta digitale si è sviluppato un serrato dibattito tra i difensori e i detrattori del sistema.

Indipendentemente dalle opinioni personali è importante fare un po' di chiarezza in merito al funzionamento di questi nuovi strumenti di pagamento alternativi.

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Inquadramento generale

Una cripto-valuta è una moneta di tipo “digitale” che viene utilizzata come modalità di scambio attraverso la crittografia (un algoritmo alfanumerico) con lo scopo di rendere sicure le transazioni e controllare la creazione di nuova valuta.

A differenza della modalità classica di fare banca, in maniera completamente “centralizzata”, come ad esempio fa da secoli la Federal Reserve americana o più recentemente la Banca Centrale europea, con le cripto-valute non c’è nessuno che controlla la quantità di denaro che viene stampato.

La valuta “virtuale” è utilizzata come moneta alternativa a quella tradizionale (cioè avente corso legale ed emessa da una Autorità monetaria). L’impiego delle cripto-valute si fonda sull’idea che tale mezzo di pagamento venga accettato dagli operatori di mercato quale corrispettivo per lo scambio di beni e servizi.

Le cripto-valute consentono di compiere pagamenti in via elettronica (es. con smartphone tramite la connessione ad Internet, in maniera sicura grazie alle tecnologie di tipo peer-to-peer, che allo stato attuale si fondano sul sistema cd. block-chain (ossia un registro informatico pubblico on line in cui sono memorizzate tutte le transazioni avvenute tra gli utenti).

Le origini del Bitcoin

Nel 2008 è stato pubblicato il documento “Bitcoin: A peer-to-peer Electronic Cash System” redatto da uno o più autori anonimi sotto lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto in cui è descritta la possibilità di sviluppare una moneta virtuale basata sulla tecnologia denominata block-chain (cd. catena di blocchi) di tipo “distributed ledger” (ossia senza una Autorità centrale) in grado di sfruttarne le caratteristiche principali quali:

  • irreversibilità delle operazioni
  • sicurezza
  • anonimato
  • assenza di costi di intermediazione

Dal punto di vista dell'utente, Bitcoin non è altro che un'applicazione per cellulare/tablet o un programma per computer che fornisce un portafoglio personale per accedere ai Bitcoin, e consente ad un utente di inviare e ricevere Bitcoin con loro. È così che Bitcoin funziona per la maggioranza degli utenti.

Dal punto di vista dell’operatività tutto è prestabilito fin dall’inizio (oggi esiste infatti un tetto massimo di Bitcoin che possono essere emessi che è di 21 milioni circa) e questo significa che è praticamente impossibile alterare il valore dei Bitcoin.

Il sistema operativo Bitcoin

Il Bitcoin è una moneta virtuale (cd. digital currency) basata sulla tecnologia peer-to-peer che consente di dare luogo a transazioni che non necessitano di un controllo da parte di una Autorità o Istituzione centrale. L’emissione è effettuata direttamente dalla rete sino al raggiungimento di una soglia massima e ciò rende il Bitcoin una risorsa scarsa il cui valore è soggetto a continue oscillazioni.

Il Bitcoin e in generale tutte le cripto-valute si sviluppano come mezzi di pagamento correnti assumendo solo successivamente la finalità di tipo speculativo.

Per compiere una operazione in Bitcoin è sufficiente avere una connessione internet per accedere ai siti web delle piattaforme di scambio fondate sulla tecnologia peer-to-peer.

I Bitcoin di un utente sono gestiti e conservati nel borsellino elettronico (cd. wallet) riferibile all’utente stesso.

Tutte le operazioni in cripto-valuta sono memorizzate su un data base (registro) pubblico, basato su una peculiare tecnologia volta a garantire la sicurezza.

Tale tecnologia rende sicure le transazioni perché, al fine di evitare che possano manomessi e/o duplicati gli algoritmi alfa-numerici, è previsto un doppio controllo/blocco:

  1. sistema delle chiavi “asimmetriche”: la cripto-valuta è identificata da una chiave pubblica (leggibile dal mercato) ed è utilizzabile dal titolare con una chiave privata (che funziona come firma digitale o password quando si utilizza la moneta virtuale per fare una transazione);
  2. sistema dei minatori (cd. mining): le transazioni sono oggetto di verifica da parte di operatori informatici diffusi (i minatori appunto) che, per controllare la correttezza delle operazioni compiute, ottengono “in premio” nuove cripto-valute generate dal sistema.

Modalità tramite cui si possono ottenere Bitcoin

  1. Acquistandoli da altri soggetti in cambio di valute legali

Per comprare cripto-valute in cambio di moneta avente corso legale è necessario accedere ad apposite piattaforme di scambio (es. www.bitcoin.com) che ovviamente sono collegate con il data base centrale. A seguito dell’accesso (mediante apposita iscrizione nel sito web), si genera un portafoglio elettronico (wallet), ove è indicata la quantità di monete virtuali riferibili al singolo utente.

  1. Accettandoli come corrispettivo per la vendita di beni e/o servizi

Le cripto-valute incluse nel wallet sono utilizzabili per svolgere di acquisto di beni e servizi presso i soggetti che ammettono le cripto-valute stesse come mezzo di pagamento (es. acquisto gift card per Amazon).

  1. Svolgendo attività di controllo tramite mezzi informatici e, dunque, ottenendo in cambio nuova moneta virtuale (cd. mining virtuale)

Il mining può essere effettuato singolarmente o collettivamente (cd. mining pool).

Scenari futuri

Oggi non vi è nessuno che sia in grado di prevedere con esattezza quello che potrà accadere nei prossimi mesi o anni alle cripto-valute; non si può quindi escludere che in futuro questi strumenti si integreranno con le principali forme di valute tradizionali.

Molti grandi istituzioni stanno in effetti parlando di avviare delle proprie cripto-valute anche in linea con quelle già esistenti.

Queste ultime però dovranno accettare di essere in linea con le politiche regolamentari che verranno emanate dalla autorità di controllo e quindi potranno essere monitorate con maggiore attenzione, diversamente non potranno essere considerate come uno strumento o un investimento alternativo.

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