06 Agosto 2018

General Counsel di una multinazionale: tra legge e affari

FABIO CANGIANO

Immagine dell'articolo: <span>General Counsel di una multinazionale: tra legge e affari</span>

Abstract

Versatilità, leadership, sensibilità strategica, considerevoli capacità di problem solving, approccio trasversale e multidisciplinare all'azienda, equilibrio e doti comunicative sono skills imprescindibili se si vuole contribuire in maniera tangibile al progresso della realtà aziendale nella quale si opera.

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Il General Counsel che opera in realtà di questo tipo deve pensare come un Avvocato libero professionista, ma agire come un Manager funzionale alla vision dell’Azienda e agli scopi che essa intende perseguire, agendo come un “saggio” consigliere che non si limita a farsi promotore di ciò che è legale, ma anche di ciò che è “giusto” fare, affiancando l’Azienda nelle scelte strategiche del business, gestendo i rapporti con i soci ed il management operativo, possedendo una visione completa della società e dei processi aziendali, delle normative domestiche ed internazionali.

Una delle sfide più affascinanti è quella di offrire soluzioni legali particolarmente accurate, al passo con i tempi e quando possibile realmente innovative, senza che ciò – al tempo stesso – comprometta le tempistiche (sovente assai stringenti) fissate a livello aziendale per l’esecuzione delle attività.

Per vincere sfide del genere, un General Counsel (così come i propri collaboratori che risultano imprescindibili ai fini del raggiungimento con successo dei traguardi) deve essere fortemente dinamico e flessibile, dotato di un elevato grado di motivazioni, di un atteggiamento propositivo ed orientato alle soluzioni anche in situazioni di grande incertezza e stress, di spiccate capacità organizzative e di una innata propensione al raggiungimento di obiettivi che, assai frequentemente, vengono rideterminati in corso d’opera in ragione delle mutevoli esigenze dell’Azienda.

Cionondimeno, il General Counsel è tenuto ad adottare ogni strumento necessario per "proteggere" la Società ed i suoi vertici, mantenendo un ruolo di business partner terzo ed indipendente ed adoperandosi come educatore alla legalità, senza che ciò si tramuti in un atteggiamento di costante e aprioristico rigetto delle istanze aziendali che, senza alcun dubbio, non aggiunge valore all’azienda.

In contesti come quelli in cui opero un General Counsel affronta e gestisce tematiche della più svariata natura e di ampio respiro, contraddistinte da marcati profili di internazionalità che si riverberano in differenti giurisdizioni a livello globale.

Ciò, naturalmente, impone al General Counsel di possedere significative competenze tecniche maturate (auspicabilmente) anche nell'ambito dell’esercizio della libera professione svolta per un lasso di tempo consistente presso Studi legali Associati di primario rilievo, nonché di curare costantemente e metodicamente la propria formazione e l’aggiornamento professionale.

È necessario conoscere dettagliatamente le dinamiche che caratterizzano il mercato dei servizi legali (a livello internazionale) e governare in maniera autorevole l’esecuzione degli incarichi affidati ai professionisti legali esterni al fine di garantire il soddisfacimento delle esigenze dell’azienda.

Per essere un General Counsel di successo ed in grado di offrire un apporto significativo all’interno dei processi decisionali ed operativi dell’azienda, è assolutamente necessario essere in grado di guidare e gestire in maniera autorevole team anche multidisciplinari ed eterogenei, coltivare un atteggiamento assertivo nei confronti dei propri interlocutori, creare e mantenere un ambiente armonico e produttivo non solo all’interno del dipartimento legale, possedere solide capacità negoziali, rafforzate dall’esperienza lavorativa in ambienti multiculturali.

Ma, soprattutto, un General Counsel è chiamato a valutare con visuale prospettica le questioni a lui destinate, ad individuare le aree di rischio, a scegliere e, soprattutto, a decidere: attività, quest’ultima, che assai frequentemente viene elusa da coloro i quali ambiscono a godere dei soli onori, lasciando piuttosto ad altri l’onere di effettuare scelte ed assumere decisioni non di rado di elevata criticità.

Al riguardo, mi sovvengono alla mente alcune parole di Mary Kay Ash (fondatrice della omonima Azienda Mary Kay Cosmetics), che hanno sempre rappresentato per me fonte di grandissima ispirazione:

In questo mondo ci sono tre tipi di persone: quelli che fanno succedere le cose, quelli che guardano le cose accadere e quelli che si chiedono che cosa è successo.

Noi tutti abbiamo una scelta.

Tu puoi decidere quale tipo di persona vuoi essere. Io ho sempre scelto di stare nel primo gruppo”.

Quanto scritto sopra, nella mia personalissima prospettiva, può intendersi come una sorta di “minimum requirements”, un pacchetto minimo di “hard e soft skills” che un General Counsel, nell’accezione più evoluta e moderna del termine, deve possedere per riuscire ad imprimere un’impronta realmente significativa all’interno del contesto nel quale opera.

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