21 Dicembre 2021

Nuovo regolamento Agenti sportivi FIFA, ritorno all’ancien règime?

FEDERICO VENTURI FERRIOLO

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Abstract

Mentre in Italia si discute sulla figura dell’agente sportivo a seguito della riforma dello sport in attuazione della L. 8.8.2019 n. 86 che ne amplierebbe il perimetro delle attività, a livello internazionale si preannunciano grandi novità.

Con particolare riguardo alla disciplina del calcio, tra gli stakeholder circola da alcuni mesi la bozza del nuovo regolamento agenti sportivi della Federazione internazionale di Calcio (FIFA). Si esaminano dunque le novità più rilevanti che verranno introdotte su scala internazionale e che andranno poi recepite nell’ordinamento italiano dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC).

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L’Agente dei calciatori

Ad oggi, la professione di agente sportivo, in Italia, è regolata dall’art. 1 comma 373 della legge 27 dicembre 2017 n. 205 ed è soggetta alle previsioni contenute nel Regolamento CONI Agenti sportivi che ha instituito un registro obbligatorio per tutti coloro che mettono in relazione due o più soggetti ai fini della costituzione, della modificazione o dell’estinzione di un rapporto avente per oggetto una prestazione sportiva professionistica e di un tesseramento presso una federazione sportiva nazionale professionistica.

A livello federale le attività degli agenti dei calciatori sono disciplinate invece dal Regolamento FIGC Agenti sportivi che prescrive una serie di requisiti da soddisfare al fine di svolgere questa professione. Tra questi, vi è l’ottenimento del titolo abilitativo, tramite il superamento di un duplice esame, al CONI e successivamente alla FIGC ovvero tramite il possesso della cosiddetta licenza FIFA (acquisita prima della riforma del 2015).

Sempre nel contesto italiano, va altresì menzionato che la professione dell’agente sportivo, così come quella del lavoratore sportivo, sono state oggetto della cosiddetta riforma dello sport che con il d.lgs. 28 febbraio 2021, n. 37 andrà ad implementare la figura dell’agente sportivo, estendendo la disciplina di cui al Registro nazionale degli agenti sportivi, e il relativo ambito di attività, a tutti i contratti di lavoro sportivo e non più solo a quelli di prestazione sportiva professionistica.

Diversamente, a livello internazionale si è assistito ad un processo di liberalizzazione della figura dell’agente, con la creazione, nel 2015, del regime degli “intermediari” basato sulle “FIFA Regulations on working with intermediaries”. Nella maggior parte delle altre federazioni più importanti (fatta eccezione per quella francese) ad oggi qualunque soggetto in possesso di requisisti di integrità, senza ulteriori specificazioni, può inscriversi presso il registro federale degli intermediari, senza il bisogno di alcuna licenza particolare o titolo abilitativo.

In considerazione delle molteplici falle di questo sistema come, ad esempio, la scarsa tracciabilità degli ingenti flussi di denaro, la FIFA ha deciso di abbandonare la figura dell’intermediario a favore di un ritorno dell’agente sportivo qualificato, includendo, tra l’altro, la possibilità di rappresentare non solo il calciatore, bensì anche l’allenatore.

 

Il nuovo regolamento agenti FIFA

Il Regolamento agenti sportivi FIFA, reintroduce un sistema di licenze rilasciate su scala mondiale a fronte del superamento di uno specifico esame.

Tra le maggiori novità di rilievo, in relazione alle attività oggetto del mandato, vi sarà la possibilità per l’agente sportivo di rappresentare il minore che abbia raggiunto l’età minima richiesta per poter sottoscrivere il primo contratto professionistico nel Paese di appartenenza. Sebbene tale punto sarà in linea con le norme FIGC parrebbe invece confliggere con le previsioni di cui alla Riforma dello sport che introducono la possibilità per l’agente sportivo di assistere il lavoratore sportivo minorenne che abbia compiuto 14 anni e che quindi non sarebbe ancora in grado di concludere contratti professionistici per cui si renderebbe necessaria l’attività dell’agente.

Tuttavia, le novelle che hanno destato più interesse, ma soprattutto che hanno sollevato più polemiche, sono la futura introduzione di restrizioni in termini di rappresentanza multipla e di cap sulle commissioni.

Verrà infatti rafforzata la prescrizione sui conflitti d’interesse con il divieto per gli agenti di rappresentare, contemporaneamente, tutte e tre le parti di una medesima operazione (giocatore, società cedente e società cessionaria) fatta salva la possibilità per l’agente, previo espresso consenso delle parti coinvolte, di rappresentare sia il calciatore che la società cessionaria.

Con riferimento alle soglie massime sui compensi, invece, nel caso di rappresentanza del solo calciatore o della sola società cessionaria, verrà previsto un tetto massimo del 3% del salario del giocatore; del 6% in caso di doppia rappresentanza e del 10% nel caso di rappresentanza della società cessionaria. Il calcolo delle suddette soglie massime terrà conto dello stipendio lordo del giocatore, e di qualunque altra commissione o bonus ad esso collegato, ma non ricomprenderà invece i c.d. benefit e TPO.

Quest’ultima previsione, dalla portata senza dubbio dirompente all’interno del sistema, non è stata accolta con favore dagli agenti sportivi poiché comporterebbe uno stravolgimento del sistema che oggigiorno si basa su percentuali molto più alte. Inoltre, una riduzione così drastica andrebbe a colpire maggiormente i “piccoli” agenti sportivi e non quelli più influenti e capaci di generare maggior clientela, che sono in realtà quelli che realizzano una massiva attività che la FIFA vorrebbe contenere.

Altra novità di interesse riguarda l’estensione della durata del contratto di rappresentanza da due a un massimo di tre anni a differenza della normativa nazionale che impone un termine massimo di due anni.

Il ritorno ad un sistema chiuso, unito ad un obbligo di formazione, risponde ad un’esigenza, ormai condivisa da tempo dal CONI e dalla FIGC, di assicurare sempre più maggior trasparenza nel mondo del calcio. L’obiettivo finale è quello di creare una piattaforma digitale all’interno della quale pubblicare tutti i dati e le informazioni relative alle attività degli agenti e dove far transitare i pagamenti delle relative commissioni. Si ritiene a questo proposito che i moderni processi di digitalizzazione possano rappresentare terreno di interesse per il futuro.

Infine, verrà instituita all’interno del Football Tribunal della FIFA una nuova camera di risoluzione delle controversie specificamente competente a dirimere le dispute degli agenti chiamata Agent Chamber.

Non ci resta a questo punto che attendere la pubblicazione del nuovo regolamento FIFA, prevista per luglio 2022.

 

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