13 Maggio 2020

Il rating di legalità delle imprese: requisiti, procedure e vantaggi per le imprese virtuose

MARIA FERRANTE

Immagine dell'articolo: <span>Il rating di legalità delle imprese: requisiti, procedure e vantaggi per le imprese virtuose</span>

Abstract

Il rating di legalità si concreta in un meccanismo premiante, gestito dall’AGCM e legato al possesso di determinati requisiti che attestano il rispetto di elevati standard di legalità delle attività imprenditoriali, introdotto per consentire alle imprese di fruire di specifici benefici con riguardo all’accesso a finanziamenti ed alla partecipazione a gare pubbliche.

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Il rating di legalità è stato introdotto dall’art. 5ter del D.L. 1/2012, modificato dal D.L. 29/2012 e convertito, con modificazioni, dalla Legge 62/2012: si tratta di un indicatore, attribuito su specifica richiesta dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, atto a “certificare” il rispetto da parte delle imprese di elevati standard di legalità. È utile per la concessione di finanziamenti pubblici e l’accesso al credito (si veda Decreto MEF-MISE 20 febbraio 2014, n. 57) nonché ai fini della partecipazione alle gare pubbliche per l’affidamento di lavori, servizi e forniture.

 

Requisiti e modalità di attribuzione

Si tratta di un beneficio riservato alle imprese:

  • operanti nel territorio nazionale;
  • che raggiungano un fatturato minimo di due milioni di euro, riferito alla singola impresa o al gruppo di appartenenza;
  • che siano iscritte nel registro delle imprese da almeno due anni alla data della domanda;
  • che siano in possesso dei requisiti prescritti dal Regolamento Attuativo di cui alla Delibera AGCM del 15 maggio 2018, n. 27165.

Il rating di legalità si misura in “stellette”: il mero rispetto dei requisiti generali di cui all’art. 2 del Regolamento consente l’attribuzione del rating base, pari ad una stelletta, mentre l’art. 3 del medesimo Regolamento disciplina una serie di circostanze che consentono il conseguimento di ulteriori “stellette” fino ad un massimo complessivo di tre.

Più nello specifico, il punteggio base è attribuito alle imprese che, in estrema sintesi, dimostrino di non essere destinatarie di condanne penali, misure di prevenzione personali e patrimoniali, sanzioni antitrust ed ANAC e di utilizzare metodi di pagamento tracciabili nelle transazioni commerciali, nonché l’assenza di controllo da parte di Stati esteri che non consentano l’identificazione dei soggetti titolari delle quote.

Successivamente, tale punteggio base è incrementato al ricorrere di ciascuna delle seguenti condizioni:

a) adesione ai protocolli o alle intese di legalità sottoscritti dal Ministero dell’Interno o dalle Prefetture-UTG con associazioni imprenditoriali e di categoria;

b) utilizzo di sistemi di tracciabilità dei pagamenti anche per somme di importi inferiori rispetto a quelli fissati dalla legge;

c) adozione di una funzione o struttura organizzativa, anche in outsourcing, che espleti il controllo di conformità delle attività aziendali a disposizioni normative applicabili all’impresa o di un modello organizzativo ai sensi del d.lgs. 231/2001;

d) adozione di processi volti a garantire forme di Corporate Social Responsibility anche attraverso l'adesione a programmi promossi da organizzazioni nazionali o internazionali e l'acquisizione di indici di sostenibilità;

e) iscrizione in uno degli elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa istituiti ai sensi delle vigenti disposizioni di legge (white list);

f) adesione a codici etici di autoregolamentazione adottati dalle associazioni di categoria o previsione, nei contratti con i propri clienti, di clausole di mediazione, quando non obbligatorie per legge, per la risoluzione di controversie o adozione di protocolli tra associazioni di consumatori e associazioni di imprese per l’attuazione delle conciliazioni paritetiche;

g) adozione di modelli organizzativi di prevenzione e di contrasto della corruzione;

h) esercizio di azione penale in relazione a taluno dei reati previsti dal presente Regolamento, commessi a danno dell’imprenditore o dei propri familiari e collaboratori.

Ciascuna di queste circostanze comporta l’attribuzione di un segno “+” e ogni tre segni “+” viene assegnata una “stelletta” aggiuntiva.

La richiesta va effettuata esclusivamente sulla specifica piattaforma web gestita dall’AGCM ed il rating attribuito ha due anni di validità ed è rinnovabile su richiesta.

 

Rating di legalità ed appalti pubblici

Il rating di legalità si interseca con la disciplina dei contratti pubblici sotto due profili:

  1. il punteggio è ridotto di un segno + ove nel Casellario informatico delle imprese di cui all’art. 213, co. 10, del d.lgs. 50/2016, risultino annotazioni divenute inoppugnabili o confermate con sentenza passata in giudicato nel biennio precedente la richiesta di rating concernenti episodi di grave negligenza o errore grave nell’esecuzione dei contratti ovvero gravi inadempienze contrattuali, anche in riferimento all’osservanza delle norme in materia di sicurezza e degli obblighi derivanti da rapporto di lavoro: la corretta gestione di commesse pubbliche, dunque, incide sul rating di legalità attribuito, tant’è che l’AVCP è tenuta a collaborare con l’AGCM a tal fine;
  2. il rating di legalità concorre anche alla determinazione del rating di impresa – non ancora operativo in mancanza delle Linee Guida Anac - di cui all'articolo 83, co. 10, del d.lgs. 50/2016 e può costituire elemento di valutazione per l’attribuzione di punteggi in sede di valutazione dell’offerta: il conseguimento del rating, quindi, può costituire un vantaggio concorrenziale al momento della presentazione di offerta in una gara pubblica.

 

 

 

 

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