03 Settembre 2019

Chi decide che avvocato puoi essere?

MARIO ALBERTO CATAROZZO

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Abstract

Ci avete mai pensato? Chi decide il tipo di avvocato che volete essere? Siete voi, oppure i vostri clienti? O addirittura la geolocalizzazione dove vi trovate ad operare?

No, perché da molte risposte che ricevo in aula durante i corsi per avvocati dove affrontiamo le nuove competenze per la professione forense sento rispondere cose del tipo: “questo offre il territorio...”, oppure “i clienti qui non sono abituati...”, o ancora “qui non siamo a Milano...”. Dal che dobbiamo dedurre che il tipo di avvocato che ci troviamo ad essere dipende da fattori esogeni, quindi esterni a noi: geolocalizzazione, relazioni, storia personale, dominus che ci ha “impostato”, concorrenza e altre cose del genere.

Se la pensate così, allora potete smettere di leggere questo articolo. Se invece uno spiraglio esiste nel panorama della vostra vision, allora andate avanti, potreste trovare qualcosa di interessante su cui riflettere.

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Predestinati

Affidare a condizioni esterne la sorte del nostro futuro e le nostre scelte, è come arrendersi al fatto che se si è nati in una piccola città si è destinati a rimanerci, oppure che se non se non si è nati ricchi, si è destinati a rimanere con le “pezze al culo”, o ancora che se non ti hanno fatto fare esperienze all’estero sei destinato a conoscere l’inglese in modo maccheronico.

Follia pura nel 2019, che dite?! Da sempre milioni di persone nel mondo hanno dimostrato come il passato ci dica qualcosa solo del passato e nulla sul futuro, che è tutto da scrivere. Gli uomini più ricchi del mondo in questo momento, da Jef Bezos a Bill Gates, non erano nè geni, nè ricchi, nè di dinastie blasonate. Spesso i più grandi venivano da piccoli posti, da famiglie umili, da storie improbabili e ce l’hanno fatta. Sì, ce l’hanno fatta a realizzare qualcosa in cui avevano creduto, che non vuol dire per forza diventare ricchi o famosi, ma molto più prosaicamente realizzare una vision e avere così successo, participio passato di far succedere.

 

Scegliere

Se così è stato in passato, figuratevi oggi, nel 2019, quando abbiamo a portata di click il mondo, qualunque informazione e possibilità. Dove si nasce ora è puramente incidentale; dove studi non predestina a nulla; chi tratti è solo una piccola parte di chi conoscerai nella tua vita; i soldi sono solo un piccolo tassello, mentre la fantasia, il coraggio e la forza di volontà la vera benzina.

Allora basta stupidaggini di discorsi vecchio stile, forme di alibi più o meno strutturate, e rimboccatevi le maniche: oggi si può scegliere, più di un tempo. Certo, si può scegliere chi vogliamo essere, come vogliamo essere considerati dagli altri, cosa vogliamo realizzare e come. Questa libertà comporta sangue freddo, capacità decisionale, capacità di reggere l’errore e il fallimento, oltre alla paura del giudizio

Se ti dici che non puoi, non rischi neppure di fallire, non dipende da te; se invece metti in conto di provarci, devi mettere in conto anche la possibilità di non essere capace.

 

Avvocati con un futuro

Qual è il mio lavoro? Far cambiare mentalità alle persone, perché si possano dare nuove possibilità. L’avvocato che ha un passato può così diventare l’avvocato che ha un futuro. Ma non un futuro qualunque, il futuro che decide lui stesso di avere, senza alibi e scuse. Che tu sia nato a Milano, Torino, Viterbo o Siracusa puoi fare tutto ciò che hai in mente. La domanda è cosa hai in mente.

Quindi, invece di spendere tempo a nuotare in una pozzanghera di possibilità tradizionali, alzate gli occhi e guardate l’oceano di possibilità che avete davanti. Prima di agire dovete però avere le idee chiare e altre “piccole” attenzioni da fare, vediamole:

 

1. Fermati e respira, è una maratona, non una gara dei 100 mt.

2. Fatti domande (meglio per iscritto) e abbi la pazienza di ascoltare le risposte che emergono   dentro di te (non darti le risposte  ragionando, altrimenti saranno sempre le stesse).

3. Scrivi i tuoi desideri come se non avessi limitazioni alcune. Non pensare a come farai, pensa ora a COSA ti entusiasma.

4. Dimenticati di essere un avvocato per un po' (fa bene, sai?!).

5. Ora prova a mettere giù una strategia fatta non di certezze, ma di tentativi.

6. Raccontati il tuo progetto, come se lo raccontassi ad un altro e ascoltati.

7. Stabilisci cosa sei disposto a mettere sul piatto della bilancia per realizzare il tuo progetto: fatica, tempo, soldi, rischi. Solo così capirai quanto ci tieni davvero.

 

E ora guarda solo avanti, dietro non c’è già più.

 

 

 

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