11 Maggio 2018

Le competenze del coaching per l’avvocato

MARIO ALBERTO CATAROZZO

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Abstract

Una figura professionale in evoluzione, quella dell’avvocato: necessita oggi di skill non direttamente correlate al suo compito principe, ossia l’assistenza legale.

Un buon avvocato deve essere il coach del suo team: vediamo cosa significa.

* * *

Un tempo c’era l’avvocato consulente tecnico giuridico che aveva il compito di assistere l’impresa nelle sue fasi di start up, sviluppo ed eventualmente patologiche. All’avvocato era richiesto un compito tecnico di problem solver e il suo percorso di studi prima e di pratica dopo lo preparavano a tale funzione. Essere tecnicamente bravi era dunque sufficiente per farsi un “nome” e per far sì che il passaparola generasse nuova clientela. Per generazioni l’avvocato ha seguito queste regole e ha operato in questo scenario. Negli ultimi anni la situazione appare decisamente mutata e in continua evoluzione, al punto tale che la figura del legale è entrata in crisi ed ha cominciato a doversi interrogare sulle competenze necessarie per svolgere in futuro la professione in modo efficace e innovativo, così da essere aderente ai bisogni sociali ed essere competitiva rispetto ad altre figure professionali affini.

All’avvocato oggi l’impresa non chiede più solo competenze tecnico-giuridiche, date per scontate; chiede anche competenze di supporto alla vision dell’azienda, alla realizzazione del proprio business, allo sviluppo di relazioni e attività non necessariamente legate all’ambito giuridico. L’avvocato sta diventando il partner di business del proprio cliente, che lo supporta nelle scelte, lo guida nella normativa e lo accompagna nello sviluppo della propria attività imprenditoriale. Per far ciò l’avvocato deve avere competenze che vanno ben oltre l’ambito giuridico e coinvolge l’ambito delle soft skills: competenze comunicative, negoziali, di leadership, di vision, di gestione dei conflitti.

L’avvocato è oggi una figura nuova per certi aspetti e più eterogenea come competenze e preparazione rispetto ad un tempo.

Anche nel rapporto con il cliente la musica è cambiata rispetto al passato. L’avvocato del futuro dovrà saper entrare in contatto col proprio cliente empaticamente; dovrà saperlo accogliere e poi condurre nelle scelte migliori. Sarà un avvocato che avrà capacità comunicative (non solo retorica e dialettica) utili a comprendere il cliente, farlo sentire curato e nello stesso tempo fargli comprendere l’importanza del proprio lavoro, anche ai fini dell’onorario finale.

Acquisire determinate competenze comunicative, relazionali, organizzative può essere utile non solo per relazionarsi con i clienti, ma anche per sé stessi, per il proprio studio. Si possono così migliorare le capacità manageriali di gestione dei propri collaboratori: gestione efficace delle riunioni, crescita dei collaboratori, miglioramento del clima interno. Si possono inoltre migliorare le capacità imprenditoriali dell’avvocato: lo sviluppo di strategie di business development; la gestione della relazione con i clienti; l’organizzazione di un business plan e di un business model. L’avvocato con le nuove competenze tipiche del coaching potrà essere un vero manager e imprenditore, oltre che consulente legale. I benefici sul proprio team di lavoro e sulla propria organizzazione saranno il primo effetto dello sviluppo di queste soft skills. 

Ricordiamo che il coach è colui che accompagna nella definizione degli obiettivi e nella loro realizzazione strategica. L’avvocato potrebbe unire alle proprie competenze consulenziali quelle tipiche del coaching per rappresentare una figura completa che possa assistere e supportare i propri clienti in tutte le fasi di gestione del business.

Per sapere se avete bisogno di sviluppare queste competenze provate a rispondere a queste semplici domande:

  1. Pensi di delegare correttamente i tuoi collaboratori?
  2. Ritieni di dedicare adeguato tempo alla crescita dei tuoi collaboratori?
  3. Quanto tempo dedichi allo sviluppo del business di studio?
  4. Ai tuoi clienti offri una consulenza strettamente giuridica, o più ampia?
  5. Cosa potrebbero volere i tuoi clienti da te (tuo studio) che non ricevono?
  6. Sai gestire efficacemente le riunioni?

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