30 Aprile 2020

Evoluzione di una specie: l’avvocato

MARIO ALBERTO CATAROZZO

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Abstract

In 3 mesi è accaduto ciò che non era accaduto in 30 anni. Nuove modalità di esercitare la professione, nuove organizzazioni di studio, nuovi ritmi. La figura dell’avvocato esce dall’emergenza Coronavirus profondamente segnata, tutta da ripensare per un mondo che è già e sarà diverso da qui in poi. Chi saprà interpretare il gioco saprà cogliere l’occasione di rinnovarsi e rinnovare per ripartire con un nuovo spirito, proprio come nel Dopoguerra.

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Eravamo molti di meno, eravamo semplici, uscivamo da una guerra interna al nostro Paese, prima ancora che sui campi internazionali. C’erano i nostri nonni allora, e c’erano davvero. Hanno costruito un Paese che sarebbe diventato famoso in tutto il mondo a dispetto delle sue dimensioni minime, rispetto a nazioni come gli USA, o l’URSS (dell’epoca) o la Cina e l’India. Eppure dappertutto si sarebbe parlato italiano e degli italiani. Moda, tecnologia, automobili, motociclette, cibo, scienza, musica, sport, cultura: noi c’eravamo sempre e sempre tra i primi, non dimentichiamolo mai! Da lì prende avvio l’epoca delle professioni “moderne”, Ordini professionali, regole deontologiche, esami di abilitazione.

 

La prima fase delle professioni

Come nel mondo dell’impresa, anche in quello delle professioni nel secondo dopoguerra ricominciò tutto e ci si organizzò adeguati ai tempi, alla tecnologia, alla mentalità, al tessuto sociale ed economico. Ebbene, quel periodo è durato intatto per 60 anni, finchè nel 2008 non ci fu il primo scossone alle professioni, oltre che a tutto il tessuto economico italiano (e mondiale). La prima fase della professione forense fu quindi il periodo 1948-2008. Fu quella la fase della costruzione della professione e del suo consolidamento.

 

La seconda fase delle professioni

Nel 2008 arrivò da oltreoceano una delle peggiori crisi dal dopoguerra, che diede una forte scossa all’economia mondiale e a coloro che operano come consulenti intorno alle imprese, i professionisti appunto. Il 2008 è un anno decisivo, perché 4 elementi fecero da mix esplosivo per il cambiamento delle professioni:

  1. Internet divenne smart con il lancio degli smartphone;
  2. La crisi economica portò a rivedere tariffe professionali e relazione tra cliente e professionista;
  3. La competizione divenne molto accesa e portò alla pratica del dumping (concorrenza mediante il ribasso dei prezzi);
  4. La normativa cominciò a permettere ai professionisti attività di marketing.

Questi quattro fattori portarono una parte dell’avvocatura a riorganizzarsi e fare un salto di mentalità: da professione individuale a professione in team, da tecnici del diritto a imprenditori e manager delle proprie strutture di studio. In pochi anni cominciò a crescere il numero degli studi associati, poi delle stp e per ultime le sta.

Il marketing cominciò a fare capolino dentro gli studi, con marketing manager e con consulenti esterni. La comunicazione divenne uno degli asset dello studio, così come le attività promozionali: eventi, media relation, formazione.

Lo studio cominciò a strutturarsi internamente come un’azienda, con gerarchie tra professionisti (partner, associate, trainee) e con un team di staff a supporto (segretarie, office manager, marketing manager, IT manager). I timesheet fecero il loro ingresso, come i gestionali e i software, fino alla tecnologia più avanzata con il cloud.

La presenza su Internet degli studi diventa costante e sempre più ampia: sito Internet di Studio, posizionamento sui motori di ricerca (SEO), presenza sui social network, azioni di marketing (SEM).

 

La terza fase delle professioni

Ed eccoci ai giorni nostri: si apre già con grandi promesse di cambiamento il 2020, ma nessuno si sarebbe mai aspettato che in tre mesi sarebbe cambiato il mondo. E invece così è. Dall’arrivo del Covid-19 vengono spazzate via 70 anni di abitudini professionali, di prassi, di blocchi psicologici e la professione subisce un shock.
Smart working, videoconference, meeting on line, cloud, chat entrano di prepotenza nelle vite degli avvocati. Le udienze avvengono on line, così come la pratica professionale, il deposito degli atti e così via. Siamo di colpo nel futuro. La ripartenza vedrà sicuramente uno sviluppo e un consolidamento di queste nuove forme di organizzazione di studio, di questi nuovi ritmi, della tecnologia. E non è ancora arrivata in Italia l’applicazione massiccia dell’Intelligenza Artificiale alla professione forense, così come non ha ancora visto la luce il 5G, immaginiamoci dopo. Ci siamo, quel futuro che non sono riusciti a realizzare dibattiti parlamentari, Commissioni studio, illuminati pionieri della professione, lo ha realizzato un essere di pochi micron di diametro dal nome noto oramai alla cronaca come Coronavirus.

La terza fase della professione forense, come di altre professioni è appena cominciata ed è una partita tutta da giocare. Di sicuro nel decennio 2020-2030 cambierà tutto, ma proprio tutto per ciò che riguarda la giustizia, l’esercizio della professione e persino il significato della figura dell’avvocato.

 

 

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