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L’Intelligenza Artificiale: in equilibrio tra efficienza e autenticità
Il 2024 promette di essere un anno di cambiamenti radicali nel mondo dei social media marketer che con l’entrata in scena definitiva dell’IA Generativa deve riuscire a trovare un punto di equilibrio tra efficienza e autenticità. La motivazione che spinge ad utilizzare l’IA per i social media marketer è molto semplice e non lascia sorpresi: per il 61% dei partecipanti alla ricerca Social Trends 2024 si tratta di ridurre il carico di lavoro. Per il prossimo anno, infatti, si prevede un ricorso all’IA senza precedenti per quanto riguarda la revisione di testi, la creazione di immagini e l’assistenza ai clienti.
L’IA in azione: uno sguardo approfondito sui suoi utilizzi
Il ricorso da parte delle organizzazioni all’IA per quanto concerne l’assistenza alle attività legate all’utilizzo dei social media farà registrare un incremento vertiginoso rispetto al 2023. Ma quali sono le funzioni in cui l’IA verrà più utilizzata? L’86% delle organizzazioni ha dichiarato che utilizzerà l’IA per editare e ridefinire testi (+28% rispetto al 2023), l’85% delle organizzazioni si servirà dell’IA per scrivere testi a partire da zero (+29%), l’82% utilizzerà l’IA per sviluppare nuove idee e fare brainstorming (+44%), il 75% per rivisitare completamente i testi (+103%), il 54% per editare immagini (+ 260%), il 52% per generare immagini (+136%) il 46% utilizzerà Chatbot per rispondere a messaggi (+318%).
Sfide e preoccupazioni: il lato oscuro dell’IA
La transizione però non sarà semplice. Il ricorso massiccio all’IA presenta anche delle insidie e dei rischi. Uno studio del Pew Research Center del 2022 rivela che il 37% degli americani adulti è più preoccupato che entusiasta riguardo all’IA, il 18% è più entusiasta che preoccupato. Il dato è confermato anche dalla ricerca di Hootsuite, da cui risulta che il 62% dei consumatori ha difficoltà a fidarsi di un contenuto una volta saputo che è stato generato dall’IA. Mentre i professionisti del marketing abbracciano senza timore l’IA non si può dire lo stesso del pubblico. Il 66% degli intervistati ha il timore di non saper distinguere se l’informazione generata con l’IA sia vera o falsa, mentre il 67% non è in grado di distinguere se le immagini siano vere o create artificialmente. Se è vero che esiste un problema di fiducia è altresì vero che non tutti i consumatori guardano all’IA con lo stesso grado di scetticismo.
Il gap generazionale: l’età come fattore chiave
L’età rappresenta un aspetto chiave e discriminante nella percezione dell’IA e del suo utilizzo. Diverse fasce di età sviluppano relazioni distinte con i contenuti creati da algoritmi e da intelligenza artificiale: maggiore è la difficoltà per i Baby boomers, minore per la Generazione Z. Solo il 21% degli appartenenti alla Generazione Z ammette di avere difficoltà a fidarsi di un testo generato dall’IA, contro il 33% dei Baby boomers.
Conoscere il proprio pubblico per trovare l’equilibrio vincente
Per implementare in maniera efficace l’IA all’interno della gestione dei social media diventa importante riuscire a trovare il giusto equilibrio tra tecnologia e autenticità, riconoscendo l’importanza di integrare elementi che riescano ad assicurare e preservare la fiducia del pubblico. Per raggiungere questo obiettivo è indispensabile conoscere il proprio target di riferimento e una suddivisione ben delineata dei compiti da affidare all’IA a cui non può mancare una supervisione da parte del social media marketers.