08 Novembre 2023

Doppia Materialità: l’analisi di materialità come strumento di pianificazione strategica aziendale e per una governance sostenibile

SUSANNA DI FUSCO

Immagine dell'articolo: <span> Doppia Materialità: l’analisi di materialità come strumento di pianificazione strategica aziendale e per una governance sostenibile </span>

Abstract

La direttiva Ue 2022/2464 CSRD (Corporate sustainability reporting directive), introduce nuove regole per il reporting di sostenibilità ed estende ad una platea di imprese molto più ampia, l’obbligo di divulgare informazioni in merito alle questioni di sostenibilità.

La CSRD è in vigore dal 5 gennaio 2023, entrerà a regime progressivamente a partire dal 1° gennaio 2024, ma già da oggi può rappresentare una «guida» per cogliere la rilevante opportunità di adeguamento ai più recenti modelli di business e di gestione dei rischi, oltre che una «necessità» per rispondere alle esigenze della «catena di fornitura» delle imprese già obbligate.

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La valutazione di rilevanza secondo il principio della doppia materialità

Una delle principali novità introdotte dalla nuova direttiva CSRD è l’obbligo di comunicare le informazioni sulle questioni di sostenibilità “rilevanti” in base al principio della “doppia rilevanza” (o doppia materialità). Le imprese sono chiamate quindi, ad “effettuare una valutazione della rilevanza” per individuare le “questioni di sostenibilità” da includere nella rendicontazione di sostenibilità. 

Secondo i nuovi standards ESRS, una questione di sostenibilità è rilevante quando soddisfa i criteri definiti per:

1) la rilevanza d’impatto (materialità d’impatto): una questione di sostenibilità è rilevante dal punto di vista dell’impatto quando riguarda gli impatti dell’impresa (negativi o positivi, effettivi o potenziali) sulle persone o sull’ambiente a breve, medio o lungo termine” - ESRS 1 (3)

Gli impatti generati o potenzialmente generabili dall’organizzazione, legati ai servizi e prodotti offerti, alle attività operative proprie e della catena del valore (a monte e a valle) sugli interessi degli stakeholders.

La metodologia di analisi deve considerare:

  • la gravità degli impatti effettivi, sia negativi che positivi;
  • la probabilità e la gravità degli impatti potenziali.

2) la rilevanza finanziaria (materialità finanziaria): una questione di sostenibilità è rilevante da un punto di vista finanziario se comporta o si può ragionevolmente ritenere che comporti effetti finanziari rilevanti sull’impresa - ESRS 1 (3)

Le aziende devono analizzare dunque, rischi ed opportunità che possano avere impatto potenziale sugli obiettivi finanziari ed economici dell’impresa nell’immediato e nel medio lungo termine, considerando sia le conseguenze dirette (situazione economica, finanziaria e sui risultati economici) che quelle indirette (accesso al mercato dei capitali e ai finanziamenti o anche costo del funding).

La metodologia di analisi deve considerare:

  • l’entità potenziale dei possibili effetti finanziari collegati ad un impatto;
  • la probabilità che tali effetti si verifichino.

Il concetto di Doppia Materialità considera entrambe le prospettive:

  • la prospettiva “Outside-in” in cui l’azienda prende inconsiderazione i rischi e le opportunità derivanti dalla gestione, corretta o meno, di una determinata tematica ESG e l’impatto che questi potrebbero avere sulla sua performance economico-finanziaria;
  • la prospettiva “Inside-out” in cui invece l’azienda porta l’attenzione agli impatti, positivi e negativi, attuali e potenziali, che la sua gestione di una determinata tematica ESG può creare sugli stakeholder.

 

Dalla doppia materialità alla materialità dinamica - un’analisi in continua evoluzione

Si apre quindi, un nuovo scenario di materialità dinamica, in un monitoraggio continuo e con il coinvolgimento degli stakeholders. Una materialità che si evolve continuamente, in base ai cambiamenti del contesto e alle aspettative degli stakeholders, ciò che oggi è irrilevante per un'impresa, potrebbe essere un tema materiale domani.

Chiarito il punto di vista dei principi e requisiti metodologici del concetto di doppia materialità, quale deve essere in concreto l’approccio operativo, che le imprese possono adottare per implementare un processo di valutazione delle due dimensioni della doppia materialità?

Nonostante l’obiettivo della Csrd e dell’Efrag, sia fornire una standardizzazione di un processo fino ad ora discrezionale, sembra non esserci ancora chiarezza né linee guida standard, complete ed uniformi.

Qualunque sia l’approccio e il processo adottato, questo deve riguardare una preliminare definizione dei temi materiali, in termini di Impatti, Rischi e Opportunità per ogni fattore rilevante e contestuale definizione degli Obiettivi, Politiche, Azioni da intraprendere (piano di sostenibilità) e correlate metriche utilizzate.

 

Modalità, criticità e opportunità operative per implementare la doppia materialità

Di seguito, una selezione di alcune delle modalità con cui oggi le aziende stanno provando ad adeguarsi alla sfida della doppia materialità:

  • Ampliare lo stakeholder engagement con un focus anche sugli impatti negativi e non solo positivi
  • Identificare gli stakeholder per un ingaggio più specifico
  • Considerare la complessiva value chain e i differenti orizzonti temporali
  • Utilizzare tool di AI per la selezione di potenziali impatti
  • Utilizzare modelli quantitativi già esistenti (per esempio quelli del risk management) per quantificare gli impatti
  • Definire un modello interno di scoring per valutare la priorità dei temi
  • Utilizzare un tool di Stakeholder Management per avere un quadro continuo, lineare e omnicomprensivo dei rapporti con i diversi stakeholder e al fine di identificare i topic Esg più rilevanti.
  • Assicurare una maggiore collaborazione e comunicazione interna tra le diverse funzioni aziendali, magari individuando un responsabile Esg in tutte le funzioni che devono esser coinvolte nell’analisi di materialità

Molte saranno anche le criticità operative da affrontare. L’analisi degli impatti è un’analisi che ha dei costi ed è complessa, perché non esistono metriche sempre applicabili. Inoltre, va conciliata con l’analisi degli impatti richiesta in altre normative, come quella sulla Eu Due diligence.

Al pari, molte sono anche le opportunità per le organizzazioni nell’applicare la doppia materialità.

  • Aprire la riflessione su coinvolgimenti differenziati degli stakeholder, nonché su ipotesi di valutazione dell’impatto differenziate a seconda degli stakeholder;
  • Sviluppare un sistema interno alle aziende, di Materiality Index, da intendersi quale modello di verifica continua delle proprie performance Esg in rapporto a propri target e materialità;
  • Maggiore collaborazione interna all’azienda, tra diverse funzioni che non sempre sono allineate o abituate a comunicare
  • muoversi verso dati e informazioni più quantitative rafforza la centralità della sostenibilità in azienda.
  • spostare la verifica sui processi, quindi creare processi istituzionalizzati di valutazione;
  • spostare il ragionamento. Prima di ogni azione, è necessario capire cosa vuoi andare a misurare (obiettivo-scope) e poi andare a fare l’analisi.

Appare chiaro che l’analisi di rilevanza o di doppia materialità, non debba essere interpretata come un esercizio a sé stante, finalizzato al solo reporting di sostenibilità. Diventa quindi, uno strumento per guidare la strategia aziendale, fondamentale per identificare impatti, nuovi fattori di rischio, di opportunità e appropriate azioni correttive.

Poiché non esiste una soluzione unica per tutti, le organizzazioni devono definire il loro approccio in base al loro assetto, alle loro esigenze e ai loro vincoli. Tuttavia, idealmente, una valutazione della materialità dovrebbe servire come strumento per il processo decisionale strategico e per il coinvolgimento degli stakeholder, ma questo richiede un approccio più completo con una maggiore granularità nell'esame dei temi materiali.

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