27 Ottobre 2022

Internazionalizzazione e partenariato

ALFREDO LUCENTE

Immagine dell'articolo: <span>Internazionalizzazione e partenariato</span>

Abstract

Internazionalizzazione e partenariato costituiscono da sempre elementi tra loro interdipendenti per le aziende che affrontano mercati esteri, vicini e lontani.

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Nello scenario dei mercati internazionali del XXI secolo, per quanto riguarda il settore dell’ingegneria e delle infrastrutture, tale interdipendenza si declina a vari livelli.

Innanzi tutto, emerge il progressivo incremento dell’utilizzo di formule alternative ai modelli di procurement tradizionali, riconducibili alla categoria di “partenariato pubblico-privato - PPP”.

 

Il ruolo del Partenariato Pubblico-Privato – PPP

In un Partenariato Pubblico-Privato (PPP) la parte pubblica coinvolge la parte privata nella realizzazione di investimenti pubblici nella qualità di partner utilizzando formule contrattuali tra loro diverse per tipologie e secondo prassi e standard sviluppati dagli enti nazionali e/o internazionali nel cui ambito i singoli progetti si collocano.

In genere, il tipico progetto infrastrutturale PPP prevede:

• un'autorità pubblica che concede un contratto a lungo termine (con una durata tipicamente superiore a 20 anni) a un partner del settore privato per la progettazione, il finanziamento, costruzione o ristrutturazione, esercizio e manutenzione di infrastrutture;

• per oggetto investimenti in infrastrutture e nei sistemi tecnologici correlati finanziati utilizzando finanziamenti commerciali, o più correntemente un mix di finanziamenti o contributi privati, pubblici e delle istituzioni finanziarie multilaterali, da rimborsare in genere in un periodo a lungo termine e tramite il contratto PPP (anche nella forma della concessione).

I progetti realizzati secondo tale formula includono sia progetti cosiddetti greenfield per la realizzazione e gestione di nuove infrastrutture che progetti brownfield per l'adeguamento e l’upgrade di infrastrutture esistenti.

L’evoluzione nel tempo di tale strumento registra un allargamento delle finalità perseguite dai committenti, il cui obiettivo originario era orientato primariamente all’ottenimento di investimenti privati alleviando l'onere di bilancio pubblico. Il più corretto approccio al PPP consente di ricercare:

• il migliore rapporto qualità-prezzo in termini di miglioramento della qualità del servizio pubblico grazie alla tecnologia avanzata e all’esperienza di gestione della parte privata;

• una adeguata ed efficiente allocazione dei rischi al fine di garantire la necessaria accountability di ciascuna parte per quanto di propria competenza;

• ’innovazione progettuale finalizzata agli obiettivi di sostenibilità, ecc...

I dati registrati su progetti avviati e/o realizzati indicano che non sono molte le giurisdizioni che possiedono esperienza e competenze consolidate nell’attuazione riuscita di progetti PPP, persistendo un rischio che i PPP non contribuiscano nella misura attesa agli obiettivi inizialmente indicati, sia in termini finanziari che di costi - benefici per gli stakeholders. Le principali cause sono riconducibili all’inadeguatezza delle analisi preliminari, delle strategie per l’impiego dei PPP (ivi inclusa la mobilitazione di risorse professionali non adeguate nella fase di impostazione del PPP) nonché dei quadri istituzionali e normativi. 

Il PPP è riconosciuto quale strumento indispensabile per il perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS / SDGs, Sustainable Development Goals) dell’Agenda 2030 alla cui realizzazione si sono impegnati a livello globale i Paesi membri dell’ONU. Gli SDGs perseguono in maniera equilibrata le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, ossia economica, sociale ed ecologica e, per la prima volta. L’utilizzo del PPP può permettere il riconoscimento di specifici  incentivi per incoraggiare gli interlocutori non governativi a partecipare in modo più attivo allo sviluppo sostenibile.

Internazionalizzarsi non può prescindere dalla capacità di cogliere opportunità nel contesto del Partenariato Pubblico-Privato (PPP).

 

Il ruolo del Partenariato nei processi di Internazionalizzazione

Al di là del PPP, il partenariato è elemento essenziale di qualsiasi iniziativa di internazionalizzazione nel settore dell’ingegneria e delle infrastrutture.

Lo è nel senso tradizionale per cui avvicinarsi a un contesto internazionale richiede “boots on the ground”, inteso sia in senso fisico che strategico.

La costituzione di una joint venture all'estero per realizzare uno o più progetti stabilendo una “partnership” con una o più controparti locali è un passo necessario nella maggioranza dei casi.

Non è questa la sede per illustrare le diverse modalità di strutturazione di una joint venture nel settore dell’ingegneria e delle infrastrutture, che richiederebbero specifiche e dettagliate esposizioni sui profili legali, regolatori, finanziari, tributari e di “governance”.

Ciò che rileva è che la selezione del partner include nell’attuale contesto internazionale non solo gli aspetti commerciali che tradizionalmente costituivano il driver esclusivo di selezione; attualmente sono necessarie in particolare competenze multidisciplinari per l’esecuzione delle analisi degli aspetti di “compliancerelativi a profili finanziari, regolatori, societari e per il rispetto di tali parametri in ogni fase operativa, fin dalla fase di promozione e sviluppo.

 

Ulteriori considerazioni in materia di Internazionalizzazione

Secondo la Cabina di Regia per l’Internazionalizzazione (co-presieduta MAE –  MISE) la quota di partecipazione italiana alle gare d’appalto internazionali rimane ancora sotto il potenziale espresso dal nostro sistema produttivo, in particolare per la scarsa conoscenza dei meccanismi e delle procedure di partecipazione ai tender internazionali da parte delle PMI.

In effetti il contesto internazionale, se da un lato offre un più facile accesso con il supporto delle tecnologie, al tempo stesso è estremamente selettivo, richiedendo alle imprese interessate ad affacciarsi nel contesto internazionale di mettere in campo adeguate specializzazioni.

Ad esempio, secondo la nostra esperienza, le società di ingegneria e consulting che rappresentano in molti casi un’eccellenza italiana, non detengono una proporzionale quota di mercato nell’ambito delle opportunità di procurement che le Banche Multilaterali di Sviluppo (BMS) – e sempre più anche alcuni governi nazionali - possono offrire soprattutto nel settore dei servizi di assistenza tecnici e/o di supporto e consulenza multidisciplinare per progetti di Partenariato Pubblico-Privato.

CI riferiamo in particolare alla World Bank, alla Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (BIRS), alla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS – EBRD), alla Banca africana di sviluppo (AfDB), alll’Asian Development Bank (ADB). L’elenco comprende anche la Asian Infrastructure Investment Bank (AIIB) promossa dal governo cinese come alternativa alle istituzioni più antiche a guida USA, e anche banche di sviluppo regionale quali Inter-American Development Bank (IDB), Caribbean Development Bank (CDB), l’Islamic Development Bank, la Banca centroamericana per l'integrazione economica (CABEI), la New Development Bank (NDB). 

Il processo di riconoscimento da parte delle suddette istituzioni al fine di concorrere con successo alle assegnazioni secondo i sistemi di procurement di ciascuna istituzione richiedono che la singola azienda italiana sia “riconosciuta” e sia in grado di mettere in campo un team di lavoro dotato delle necessarie specializzazioni ed esperienze. Cioè anche in questo settore il “partenariato” è elemento essenziale per il successo.

I risultati si raggiungono con investimenti in termini di risorse e tempo necessari per farsi conoscere dalle predette istituzioni. Riteniamo che potrebbe essere il momento giusto per avviare o accelerare un piano in tale direzione, anche considerando che, sul fronte interno il PPP, previsto nella Parte IV del Codice dei contratti pubblici di cui al d.lgs. n. 50 del 2016, è indicato dal PNRR quale strumento che possa fungere da catalizzatore di risorse finanziarie private, ulteriori rispetto a quelle stanziate dall’Unione europea, per assicurare il raggiungimento degli obiettivi del Piano.

Infatti si osserva nel Piano che “in via prudenziale, non si tiene conto esplicitamente della possibilità che i fondi del PNRR vengano utilizzati per sostenere oppure attrarre investimenti privati attraverso il mercato, ad esempio tramite forme di partenariato pubblico-privato, contributi a progetti di investimento, prestiti o garanzie. In tal caso l’impatto sarebbe stato ben maggiore per l’operare di un effetto leva” [Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, pp. 248-249].

Anche se finora risulta poco utilizzato dalle pubbliche amministrazioni, il PPP è destinato a diventare nei prossimi anni uno strumento fondamentale per l’attuazione degli investimenti pubblici e può rappresentare l’occasione di attrazione non solo di risorse, ma anche di competenze, che concorrano a migliorare e rendere più efficiente l’azione della pubblica amministrazione.

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