15 Aprile 2020

Quale governance per l’emergenza COVID-19

UMBERTO FANTIGROSSI

Abstract

La pandemia sviluppata dal nuovo virus ha messo in crisi l’intero sistema giuridico nazionale. Si sta vorticosamente creando un diritto speciale che si intreccia con le normative vigenti nelle plurime materie interessate (sanità pubblica, protezione civile, profilassi internazionale, sicurezza pubblica, privacy) ma non le sostituisce completamente. Ora occorre mettere ordine tra i vari livelli di competenza e rafforzare in questo modo la risposta istituzionale al virus.

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Una valanga di decreti legge e il conflitto tra DPCM e Decreti regionali

Dalla fine di gennaio, quando il Ministero della Salute ha emanato l’Ordinanza con le prime misure contro il nuovo coronavirus, sono state adottate decine di altre Ordinanze, un serie di Decreti legge, la maggior parte dei quali non ancora convertiti in legge, fino a costituire un volume che supera le trecento pagine. Un quadro normativo confuso ed ingestibile che è insieme causa ed effetto di contrasti istituzionali e di notevoli incertezze per cittadini ed imprese.

In base ai D.L. n. 6 e n. 19, emanati a febbraio e a marzo, le misure di contenimento, sommariamente individuate come tipologie, dovevano in concreto essere dettate con Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri e soltanto “nelle more” di questi ultimi con decreti regionali, con conseguente perdita di efficacia dei regimi regionali differenziati nel momento in cui fosse intervenuto il Governo. Il che in pratica non è avvenuto, e i Presidenti delle Regioni (e molti Sindaci) hanno continuato a disporre misure diverse o comunque più restrittive invocando i poteri d’ordinanza in materia sanitaria, poteri che evidentemente non possono coesistere né essere esercitati in contrasto con le competenze dello Stato previste dalla disciplina speciale di questa pandemia. Il Governo non ha reagito a queste fughe in avanti e l’incertezza è a momento massima.

 

La corretta catena di comando

Nell’emergenza servono poche e chiare regole ed una catena di comando altrettanto chiaramente definita. La Costituzione attribuisce alla competenza esclusiva dello Stato la materia della profilassi internazionale e in ogni caso anche per le altre materie coinvolte, principalmente la tutela della salute e la protezione civile, impone che le funzioni amministrative siano svolte in modo da assicurare l’adeguatezza degli interventi. Insomma è lo Stato che deve dettare le regole e assicurare un coordinamento forte di tutti i livelli amministrativi coinvolti.

 

Ora al Parlamento il compito di mettere ordine tra i livelli di governo

Spetta ora al Parlamento risolvere questa grave conflittualità istituzionale, in sede di conversione di tutti i decreti legge che si sono succeduti fino ad oggi. Sarebbe anche opportuno che venisse attribuita una delega al Governo per adottare un decreto legislativo che contenga un testo unico di tutta la disciplina dell’emergenza, improntato ai criteri della sinteticità e della chiarezza. Ci guadagneremmo tutti, cittadini, imprese, operatori sanitari e della sicurezza.

 

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