04 Novembre 2022

Intervista a Fabio Marazzi, nuovo membro del CdA di Saving Lives

REDAZIONE

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Abstract

Fabio Marazzi, managing partner di BMV Law Tax Finance è ora membro del Consiglio di amministrazione del progetto umanitario Saving Lives, gestito dalle imprese SCM di Rinat Akhmetov. Il progetto è nato per evitare quanto più possibile la catastrofe umanitaria legata alla guerra in Ukraina con la consegna di cibo, acqua e medicinali nelle città colpite.

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Avv. Marazzi, può spiegare brevemente come nasce il progetto Saving Lives, di cui lei è membro del direttivo e quali sono i suoi scopi?

Nella attuale situazione, lo scopo evidentemente principale è quello di poter aiutare il popolo ucraino a fronteggiare, per quanto possibile, almeno tre delle principali emergenze, che sono rispettivamente: l’emergenza sanitaria, soprattutto in termini di apparecchiature e dispositivi medicali, quali ad esempio protesi; l’emergenza educativa, cioè la possibilità di poter fare studiare i giovani, ad esempio organizzando corsi di lingua italiana on-line; l’emergenza culturale, ovvero preservare il patrimonio culturale ed artistico, ad esempio individuando e quindi ospitando in luoghi italiani di cultura giovani artisti.

 

Come è entrato in contatto con il progetto Saving Lives e cosa l'ha spinta ad avervi un ruolo attivo?

Il contatto è avvenuto grazie alla responsabile degli affari legali della controllata italiana di Metinvest holding, una avvocatessa che ha trascorso molti anni nella mia struttura prima di essere chiamata nella attuale posizione.

Ciò che mi immediatamente spinto ad accettare l’invito ad essere componente del board, è la inevitabile necessità di poter contribuire, nei limiti delle mie possibilità e delle mie conoscenze, ad aiutare persone ingiustificatamente ed inspiegabilmente aggredite e che soffrono e va sottolineato che tutte le persone, e  quindi le organizzazioni ed imprese che sino ad ora ho contattato, hanno manifestato una immediata simpatia, nel senso letterale del termine, per l’iniziativa.

 

Che messaggio vorrebbe diffondere alla comunità legale del nostro Paese in supporto alle popolazioni vittime di questa guerra che riguarda l'Europa così da vicino?

Semplicemente che ognuno, nella propria quotidianità e nel proprio ambito professionale, rilevante o meno che sia, non può non reagire con amarezza a quanto sta accadendo, ma soprattutto oltre all’amarezza, al rammarico ed alla compassione per chi soffre, servono, laddove possibile, gesti concreti, anche se piccoli. Ci sarà poi il tempo in cui la legge farà giustizia e la giustizia prevarrà.

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