08 Novembre 2018

Intervista | Carlo Gagliardi, Docente 4cLegal Academy

ANTONIETTA D'AGNESSA

Immagine dell'articolo: <span>Intervista | Carlo Gagliardi, Docente 4cLegal Academy</span>

Abstract

Chi l’ha detto che la creatività non è un elemento fondamentale nel mestiere d’avvocato? Carlo Gagliardi, Managing Partner di Deloitte Legal, personalità eclettica e acuta, trasmette un messaggio innovativo ai giovani neolaureati in giurisprudenza: “i migliori risultati arrivano dalla possibilità di uscire dagli schemi”.

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Professionista dello Studio Legale Chiomenti, poi General Counsel di BPM, quindi Partner e General Counsel di Investindustrial e oggi Managing Partner di Deloitte Legal. Queste sono solo alcune delle sue più rilevanti esperienze lavorative. Ha quindi capito cosa vuole fare da grande?

Sicuramente continuare a divertirmi, lavorando in squadra con passione.

Persone e passione hanno sempre guidato le mie scelte lavorative, caratterizzando quello che ho fatto nelle esperienze passate e quello che sto facendo ora. Se a questo aggiungiamo la volontà di eccellere e la possibilità di beneficiare delle diverse prospettive date dalle esperienze precedenti si arriva facilmente all’obiettivo dei prossimi anni: innovare nel più tradizionale dei settori, quello della conoscenza legale.

Fin dal suo arrivo in Deloitte Legal ha proposto una visione del mercato legale del tutto originale. Può raccontarcela?

Molti fattori stanno incidendo sul mercato della consulenza legale alle aziende, rimodellandolo in maniera sostanziale: oggi la normalità è data da una maggiore pressione sui costi (more for less), dalla divisione di servizi legali precedentemente omogenei in diverse attività e dall’aumento dell’esternalizzazione del processo di consulenza legale, anche da parte degli studi professionali.

La conoscenza legale è sempre più liquida e la sua crescente facilità di accesso sta mettendo in discussione i modelli organizzativi esistenti, tutti basati sull’attività di intermediazione tra conoscenza legale e il cliente tipicamente svolta dall’avvocato. Le parole chiave, come per altri contesti che appaiono più avanzati nell’odierno percorso evolutivo, sono persone, flessibilità e innovazione.

Le attuali organizzazioni attive nell’ambito della consulenza legale devono essere pronte a riconsiderare le parti essenziali del loro modello di business, per cogliere le opportunità offerte dall’innovazione e dalle tecnologie e, in ultima istanza, per soddisfare i bisogni di un cliente sempre più esigente. Tali bisogni possono essere soddisfatti solo attraverso un’assistenza legale facilmente accessibile, trasparente e che sia in grado di dare risposte chiare e integrabili nel processo aziendale: la scommessa sta nella capacità di inserire la “conoscenza legale” in tutto il processo aziendale.

Ci dica quali sono le caratteristiche imprescindibili dei neolaureati in giurisprudenza che andranno a lavorare in Deloitte Legal?

“Making an impact that matters” è la sfida per chi entra in Deloitte Legal. Recentemente, in occasione del primo retreat di Studio, abbiamo declinato questa filosofia nelle seguenti 10 parole chiave: #Business Acumen #Can Do Attitude #Strive To Excellence #Customer Centricity #Passionate Commitment #Collaboration #Sense of ownership #Agility #Seeking Innovation #Digital Optimization.

Abbiamo poi formato 10 gruppi di 10 persone e ciascun gruppo ha realizzato uno spot pubblicitario di Deloitte Legal focalizzandosi su una parola chiave.

Il risultato è stato incredibile. Ulteriore prova del fatto che i migliori risultati arrivano dalla possibilità di uscire dagli schemi.

Che cosa ritiene di poter trasmettere ai giovani finalisti della 4cLegal Academy?

Credo che l’elemento di maggior valore sia la consapevolezza: consapevolezza di vivere un’epoca di profonda, continua e rapidissima trasformazione e di avere un’occasione unica. Contribuire al cambiamento delle regole del gioco, sapendo che innovazione non vuol dire digitale, IT tools o altro strumento a noi esterno ma è una attitudine mentale – profonda e tutta interiore – data dalla capacità di comprendere il bisogno del cliente.

Occorre comprendere che chi chiede una punta di trapano non ha bisogno di un utensile ma di fare un buco nel muro e che il primo che troverà un modo diverso di fare buchi nel muro (più veloce, meno costoso, meno sporco) metterà fine al business delle punte di trapano.

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