06 Settembre 2018

Un ponte tra due dimensioni

MARIO ALBERTO CATAROZZO

Immagine dell'articolo: <span>Un ponte tra due dimensioni</span>

Abstract

Cosa richiede oggi il mercato ad un laureato in giurisprudenza? Esiste ancora il “posto fisso” o è solo il ricordo di un’epoca passata? Vediamo insieme come formazione legale, soft skills e pratica possano costituire la base solida della preparazione dei giuristi 4.0

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Il passaggio del mondo degli studi universitari e quello del lavoro è stato traumatico un po’ per tutti. Per un giovane non è facile capire cosa vuole effettivamente, se avventurarsi nella libera professione, oppure se investire nell’azienda. Spesso questa mancanza di chiarezza è anche legata ad una mancanza di informazione, cioè il non sapere in realtà cosa si sarà chiamati a fare nell’uno e nell’altro caso. La scelta allora diventa più casuale che ragionata, cioè più legata alle opportunità che si presentano, che ad un percorso di vita che si sceglie di compiere.

Lo scopo dell’Academy è anche creare le condizioni per colmare questo gap, chiamando in causa direttamente i protagonisti dei due mondi, quello del libero foro e quello dell’impresa. Cosa ci può essere di meglio che attingere direttamente da chi quei percorsi li ha già fatti? Tutti noi avremmo voluto avere dei mentori, persone che ci guidassero nelle scelte o quantomeno che ci mettessero in condizione di avere le informazioni utili poter compiere scelte oculate. Badate bene che non bastano spesso le informazioni sic et simpliciter: sapere le cose è solo il primo passo per poter decidere, ciò che è ancora più importante e avere la possibilità di confrontarsi, di fare domande, di sapere emotivamente cosa comporta l’una e l’altra scelta, avere consigli.

Il percorso dell’Academy permette proprio questo contatto diretto, questa trasmissione di sapere, ma anche di esperienze emotive vissute sul campo, difficoltà, ambizioni entusiasmi vissuti da chi è un passo avanti, quantomeno cronologicamente.

Il grande gap dell’università e mondo del lavoro italiani – a differenza del mondo anglosassone – è

Storicamente stata questa separazione tra le due dimensioni: quella degli studi teorici universitari e la pratica del lavoro. Un laureato è come se si fosse trovato ad un certo punto di fronte ad un baratro; finito un percorso ecco il vuoto: “e ora che faccio? Dove mi butto? Quali regole avrà questa nuova sfida? Cosa mi attende?”.

Come nei passaggi generazionali delle migliori tradizioni dell’umanità il senior dovrebbe dispensare consigli, mettere a disposizione esperienza, orientare e sostenere il giovane. Ecco questa è la sfida del futuro della professione, saper incanalare, orientare, supportare e far crescere le giovani leve sia della libera professione forense, sia dei giuristi d’impresa.

L’Academy di 4cLegal nei prossimi mesi costruirà questo ponte con la speranza di colmare un gap e avviare una nuova era per i giovani legali.

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