20 Maggio 2019

Nasce il Legal Day. La Scuola di Giurisprudenza entra nel Mercato Legale 4.0

ALESSANDRO RENNA

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Abstract

Nella prestigiosa cornice di Palazzo del Bo, l’Università di Padova ospiterà il primo Legal Day progettato da 4cLegal. Giuristi d’impresa, avvocati, accademici, esperti delle nuove professioni del mercato legale e studenti si incontreranno per discutere le basi del Mercato Legale 4.0 e il nuovo ruolo della Scuola di Giurisprudenza nella formazione dei giuristi del futuro. Appuntamento il 27 giugno, ore 9:00.

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La Scuola di Giurisprudenza oggi

La Scuola di Giurisprudenza italiana registra quasi ovunque un calo significativo di iscrizioni. Secondo ANVUR, la percentuale di immatricolati nei corsi del “Gruppo Giuridico” rappresenta il 7,2% degli immatricolati nel 2017/18, rispetto al 9,3% del 2013/2014 e all’11,1% del 2010/11 (Rapporto biennale 2018 sullo stato del sistema universitario e della ricerca).

Le motivazioni della debacle sono generalmente individuate nell’insufficienza degli sbocchi lavorativi “tradizionali” rispetto al numero di laureati, nei guadagni molto bassi dei professionisti (specie nei primi anni di attività) e in generale nell’incertezza ed eccessiva durata che caratterizzano il percorso di inserimento nel mondo lavoro.

Non credo, tuttavia, che il problema sia solo in questi termini.

I giovani più ambiziosi, capaci e motivati non sono spaventati dalla difficoltà di creare il loro futuro in un contesto difficile e incerto, perché se ci sono opportunità -poche o tante- essi sono fiduciosi di poterle cogliere o addirittura creare. Sanno benissimo che non esistono (più) i percorsi “netti” e lineari, e sono consapevoli che dovranno faticare non poco per arrivare alla stabilità, al successo, alla felicità o a qualsiasi altro status desidereranno. Nessun indirizzo universitario fa eccezione.

Il principale problema di Giurisprudenza, a mio avviso, è piuttosto la perdita di carisma. Giurisprudenza ha perso parte del prestigio che ha sempre caratterizzato il mondo del diritto e spesso chi si iscrive a questa Scuola non lo fa per entusiasmo ma per esclusione. È come se Giurisprudenza fosse rimasta “indietro”. 

Le ragioni sono diverse.

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Un primo problema è di contenuto: la sensazione è che l’offerta formativa di Giurisprudenza debba abbracciare con più convinzione i fenomeni che un giovane troverà di fronte a sé dopo la laurea, preparandolo con più concretezza a quelle che semplicisticamente vengono definite come le “sfide” del futuro. Questo renderebbe il percorso di studi non solo più avvincente, ma anche molto più utile.

Là fuori ci sono innovazioni, fenomeni e dinamiche di cui la Scuola di Giurisprudenza dovrebbe dare conto, perché se lo scopo dell’Università è quello di fornire gli strumenti per il futuro, un giovane laureato in Giurisprudenza dovrebbe sapere chi è Richard Susskind, conoscere la nozione di “legal procurement”, aver studiato perché il marketing e la comunicazione sono importanti per un avvocato ed essere consapevole che le soft skills saranno decisive per il suo futuro, non meno del suo voto di laurea.

Vuol dire fare compromessi sulla qualità e profondità della preparazione legale? Al contrario, su quella non si possono fare sconti; il gap accumulato all’Università difficilmente potrà essere colmato in seguito. Il punto qui è spiegare ai giovani in quale contesto dovranno utilizzare le nozioni di diritto civile, amministrativo o penale che hanno studiato, quali forze determineranno dinamicamente il campo della loro attività professionale, cosa vorrà dire in concreto essere un giurista.

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Un secondo problema è di comunicazione: sembra che Giurisprudenza abbia perso contatto con l’attualità. Non si riesce a raccontare ai giovani che tutti i fenomeni umani sono in qualche modo regolati dal diritto e che completare un percorso in Giurisprudenza significa avere più strumenti degli altri per leggere e interpretare il mondo. Non si riesce a trasmettere il fatto che conoscere il diritto significa poter più facilmente avviare un’impresa, dare un consiglio a un amico, proteggere sé stessi e i propri cari, immaginare le conseguenze di fatti e comportamenti, capire se una notizia di giornale è credibile o meno. Non si riesce a far capire che Giurisprudenza è il modo per accedere a professioni importanti, avvincenti e quanto mai necessarie in un contesto ipernormato quale quello attuale e futuro.

Giurisprudenza comunica poco e in modo poco efficace. Il mercato legale cui Giurisprudenza conduce è invece raccontato dai media ora con toni trionfali, che narrano di un ambiente “patinato” e milionario ora con statistiche che ci parlano di avvocati disoccupati o ai limiti della soglia di povertà, passando per rendite di posizione, giovani praticanti sfruttati e tribunali dove il motto più adatto sarebbe “Lasciate ogni speranza…”.  A voi piacerebbe entrare in un mercato così?  Beh, probabilmente neanche a un giovane diplomato.

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La Scuola di Giurisprudenza nel Mercato Legale 4.0

Se quanto sopra è almeno in parte vero, Giurisprudenza necessita di un’operazione su due livelli.

In primo luogo è necessario aggiungere contenuti idonei a proiettare l’offerta formativa verso l’attualità, in modo deciso e concreto. Oggi un giovane di 25 anni deve già prendere la sua vita in mano e sapere come muoversi. Ci capita di vedere neolaureati troppo spaesati e troppo poco consapevoli della “big picture” nella quale giocano la loro partita.

In secondo luogo è necessario raccontare non solo quanto bello e importante possa essere il mercato legale, ma anche quanto spazio abbiano oggi i giovani per migliorarlo. Il futuro è da scrivere e i neolaureati, con la loro freschezza e la loro volontà di costruire sono una risorsa imprescindibile. È quello che abbiamo raccontato con la 4cLegal Academy, dove cinque giovani neolaureati hanno dimostrato di poter dare un contributo eccellente tanto per qualità quanto per efficacia comunicativa. Un nuovo stile di comunicazione nel quale due generazioni professionali -quella dei cinque finalisti e quella degli otto docenti- hanno disegnato un mercato legale capace di colpire centinaia di migliaia di persone. Un mercato legale veramente bello.

Su questi temi 4cLegal ha deciso di impegnarsi in modo diretto, ritenendoli chiave nella creazione di quello che amiamo definire il Mercato Legale 4.0: un mercato legale digitale con i suoi valori, i suoi strumenti e la sua narrazione.

In questo contesto abbiamo scelto la prestigiosa Università di Padova per proporre il primo Legal Day, il prossimo 27 giugno: un ponte tra l’eccellenza accademica e l’attualità e complessità del mercato legale italiano e internazionale. Un primo esempio di come alcuni dei fenomeni più significativi per il nostro mercato possano essere trattati coinvolgendo accademici, operatori e studenti in un dibattito franco, senza pregiudizi e raccontato con un format televisivo che poco avrà da invidiare ai migliori talk show.

L’obiettivo sarà coinvolgere l’intera community legale che vuole partecipare da protagonista alla definizione del futuro, con l’ambizione che l’Italia possa essere punto di avvio di una riflessione di respiro internazionale.

Qui trovate il programma: Legal Day. Siete tutti invitati, ma vi raccomandiamo di farci sapere in anticipo se vorrete esserci. Prevediamo un afflusso degno delle grandi occasioni.

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