19 Luglio 2018

Il rapporto tra servizi legali e management. Responsabilità e dinamiche di interazione

MARELLA CARAMAZZA

Immagine dell'articolo: <span>Il rapporto tra servizi legali e management. Responsabilità e dinamiche di interazione</span>

Abstract

Alla luce dei precedenti contributi sul tema, questo ultimo articolo intende trarre alcune conclusioni riguardo la relazione tra servizi legali, reputazione e valore dell’azienda: è oramai acquisito che la reputazione agisce in modo sensibile, direttamente o indirettamente, nella costruzione del valore dell’azienda, e che la relazione tra legal e management è oggi sempre più collaborativa e intensa, richiedendo ad entrambe le parti uno sviluppo importante di nuove competenze che facilitino questo incontro.  A fronte di questa costatazione, si riporteranno i risultati di una recente survey condotta da Fondazione ISTUD-4cLegal sul ruolo del legal in azienda e l’importanza di un procurement dei servizi legali tracciabile e trasparente.

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Il crescente rapporto di interscambio tra management e legal diventa sempre più evidente in virtù del ruolo assunto dal General Counsel, oggi vero e proprio business partner aziendale. Dall’altro canto, a fronte di una legislazione sempre più ramificata e complessa, anche il management è chiamato a tenere in maggiore considerazione gli aspetti legali delle scelte aziendali intraprese. L’abilità del management di lavorare in collaborazione con i servizi legali, sia nella risoluzione di problematiche complesse che nella valorizzazione delle risorse e della reputazione dell’azienda, è  fonte di vantaggio competitivo sostenibile.

A questo proposito l’indagine Istud-4cLegal, svolta su un panel di 107 manager[1] ha prodotto alcune evidenze significative: l’87% degli intervistati ha riconosciuto un chiaro nesso tra servizi legali e valore dell’azienda, soprattutto in virtù della capacità del primo di saper contenere i danni economici, ma anche di generare nuove opportunità di business (24%) e facilitare la relazione con gli stakeholders (23%). Dalla survey condotta, nel 71% dei casi in cui l’Ufficio Legale è presente internamente all’azienda, esso si colloca a immediato riporto delle funzioni di governance . Diventa palese quindi l’importanza per l’azienda di avere dei servizi legali interni di qualità, che sappiano interloquire e sostenere il management, e allo stesso tempo essere garanti della cultura della legalità.  In questo senso, il processo di reclutamento e ingaggio dei servizi legali diventa esso stesso indice di responsabilità e di qualità, nonché oggetto di attenzione da parte degli enti regolatori dell’impresa e del suo ampio sistema di stakeholder. 

Ancora oggi, tipicamente, la base su cui vengono ingaggiati i legali nelle aziende fa capo al detto "Who do I know, who did I go to law school with.”[2]; Conoscenza pregressa, passaparola, notorietà del brand sono criteri comunemente applicati nella selezione dei consulenti legali. Pratiche che vengono confermate nella citata survey ISTUD-4cLegal, secondo la quale la maggioranza dei manager interpellati percepisce nella sua azienda una scarsa presenza di criteri competitivi nella scelta dei fornitori di servizi legali. La conoscenza diretta rimane infatti il sistema adottato nella metà dei casi delle aziende del campione, seguita poi dalla reputazione e dalla riconoscibilità sul mercato dei consulenti (36%). In sintesi, considerando anche i casi di segnalazioni e passaparola (10%), gli intervistati evidenziano modalità di scelta in cui è ancora minoritaria, la dimensione competitiva. Tutto ciò contribuisce a far percepire la funzione legale come esente da quelle logiche di trasparenza, tracciabilità e controllabilità che essa stessa richiede alle altre aree.  A fronte di questa evidente contraddizione, l’istanza di applicare criteri di trasparenza e competitività nella selezione viene riportata dagli stessi servizi legali.  In questo senso, le nuove forme di mercato digital based possono giocare un ruolo importante: lo strumento del beauty contest digitale nella scelta dei consulenti legali permette all’azienda cliente di valutare le offerte sulla base di elementi definiti e tracciabili, attraverso una procedura comparativa svolta su piattaforma digitale.  I benefici apportati da tali soluzioni sono molteplici, quali ad esempio l’oggettivazione del percorso di scelta, l’individuazione delle migliori condizioni di mercato rispetto a bisogni specifici, nonché la garanzia dell’inalterabilità delle risultanze e la parità di trattamento tra competitor.

 

[1] Hanno aderito alla survey 107 manager, su un campione di circa 1500 individui a cui è stato inviato un questionario on-line. Il questionario è stato inviato due volte allo stesso target, a fine luglio e inizio settembre 2017. Trattandosi di un’instant survey, i due invii hanno previsto una finestra temporale di circa 5 giorni ciascuna. La redemption del 7,1%, considerando l’atipicità del tema per un pubblico di manager di linea, testimonia comunque un buon interesse verso l’argomento.

[2] Silverstein S. H.,”The state of legal procurement. In Silverstein, S.H. (Ed) legal Procurement Handbook”, Buying Legal Council, USA, 2015.

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