07 Febbraio 2018

Comunicare la crisi di impresa: un supporto all'azione del professionista

MARIANNA VALLETTA

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Abstract

Una corretta gestione della crisi d’impresa dovrebbe prevedere sempre un’adeguata strategia comunicativa a supporto del benessere delle relazioni con i pubblici coinvolti. L’ammissione al concordato o l’ingresso di nuovi capitali sono ottime occasioni per rilanciare l’attività d’impresa e rassicurare gli stakeholder.

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In una situazione di crisi aziendale ogni informazione ha la capacità di allarmare o rassicurare le parti coinvolte, siano essi clienti, fornitori, istituti di credito o dipendenti.

Il governo della comunicazione verso i principali stakeholder, nel passaggio dalla condizione di sofferenza all’ammissione al concordato, è un processo estremamente delicato che deve essere sapientemente organizzato e governato per mantenere un dialogo aperto con le diverse parti e per creare un clima positivo e di collaborazione.

Mantenere il silenzio sulle condizioni, le strategie e le azioni intraprese, equivale a rinunciare al governo delle informazioni, salvo poi dover fronteggiare rumors dannosi sia in termini di reputazione aziendale sia nei rapporti con i diversi pubblici coinvolti.

Il rapporto con i media: gestire l’informazione per evitare i “rumors”

L’interesse dei media e dell’opinione pubblica che si sviluppa intorno alla crisi di un’azienda, non è necessariamente indirizzato solo verso i grandi gruppi italiani ed internazionali: ogni volta che un’impresa, dotata di un valore specifico per un territorio, indipendentemente dalla sua dimensione, si trova in una situazione di difficoltà, la stampa locale comincia ad interrogarsi sul suo futuro e, in particolare, si rivolge a proprietà, dirigenza e avvocati circa la sorte del numero dei  dipendenti che rischiano il posto di lavoro e le eventuali ripercussioni sulla filiera produttiva in cui l’azienda è inserita.

In questo contesto è indispensabile essere in grado di offrire informazioni rassicuranti e mantenere, per quanto possibile, la massima trasparenza. In linea generale è opportuno garantire sempre una risposta alle richieste dei giornalisti.

Rendersi disponibili nei confronti della stampa equivale ad incanalare il flusso dell’informazione verso la direzione desiderata e, al contempo, a limitare la possibilità che dati non corretti o sfavorevoli, occupino lo spazio dedicato alla vicenda.

I media, infatti, non ammettono i vuoti di informazione: se una notizia deve essere coperta, gli articoli usciranno con o senza il consenso dei diretti interessati.

Una lacunosa comunicazione dei fatti espone a rischi prevedibili soprattutto per quanto concerne la relazione con tutti quegli attori coinvolti nella crisi aziendale e che hanno un peso importante in un’ottica di continuità delle attività.

Si pensi ad esempio a quanto possa essere deleterio un passaparola negativo tra i fornitori o un articolo impreciso uscito sulla stampa che, per mancanza di trasparenza, offre un’immagine dell’azienda già proiettata alla chiusura. Il giornalista, per coprire la notizia, in carenza di fonti ufficiali dell’azienda, raccoglierà in prima istanza le dichiarazioni di un delegato sindacale o le considerazioni dei dipendenti.

Comunicare, prima dell’ammissione ad un concordato, non è un’attività finalizzata alla ricerca di visibilità per questioni promozionali ma un’azione da intraprendere per preservare le relazioni con i pubblici influenti dell’organizzazione, sia interni sia esterni.

La comunicazione nella fase di ammissione al concordato e di omologa

Una volta ottenuta l’ammissione alla procedura di concordato (e soprattutto all’apertura della fase di omologazione), l’organizzazione può e deve utilizzare questa notizia per avere un ritorno positivo, creare un’occasione di rilancio delle attività e rassicurare tutti gli stakeholder.

In questa fase il margine di manovra è sicuramente più ampio ed è indispensabile organizzare quindi una comunicazione mirata verso ciascuna tipologia di pubblico: clienti, fornitori, dipendenti e anche, naturalmente, verso l’opinione pubblica.

I media diventano a questo punto alleati straordinari nella strategia di rilancio e rafforzamento della reputazione aziendale:

  • L’ammissione al concordato, e ancora di più l’omologa, sono sempre notizie interessanti per la stampa economica, legale e locale: il suggerimento è di rendere pubblica la notizia attraverso un comunicato che indichi, anche brevemente, quali sono le prospettive future, gli strumenti disponibili e gli obiettivi che l’organizzazione vuole raggiungere.
  • È possibile sfruttare questa occasione per raccontare ai media le qualità dell’azienda, i suoi prodotti e servizi, i valori che rappresenta e il suo ruolo nell’ecosistema imprenditoriale di un territorio o di un settore.

Anche quando il risanamento passi dall’ingresso di nuovi capitali o di una nuova proprietà, la notizia dovrà essere utilizzata prima di tutto per segnalare l’avvenuta acquisizione alla stampa economico-finanziaria, nonché per raccontare la strategia in cui è inserita tale operazione.

Se vi sono cambi al management, la nuova dirigenza andrà opportunamente presentata, così come dovranno essere esplicitate le intenzioni in termini di investimenti e di azioni che saranno intraprese da parte dell’organizzazione. Tutto questo ha un unico obiettivo: rassicurare i portatori di interesse e generare fiducia nel futuro dell’impresa.

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