02 Maggio 2019

Da Perry Mason a Suits passando per il Sud

ENRICO FREZZA

Immagine dell'articolo: <span>Da Perry Mason a Suits passando per il Sud</span>

Abstract

Il fascino per il mondo legale e per la professione di avvocato è sicuramente figlio di una scelta che fonda parte delle sue radici, nel mondo contemporaneo fatto di programmi TV e social, nelle famosissime arringhe del personaggio televisivo di Perry Mason e, per essere più vicini ai giovani di oggi nelle grandi transazioni ed accordi stile squalo di Harvey, personaggio della acclamata serie TV Suits.

***

Sognando Perry Mason e Suits

Credo sia capitato a molti giovani laureati come a molti giovani prossimi alla scelta universitaria di sognare di rivestire da grande i panni di questi “Avvocati della TV”, di sentire una forte scarica di adrenalina al solo pensiero che al termine del percorso accademico si possa diventare il giovane praticante avvocato che segue le orme del suo brillante Top Legal, nella speranza di divenire un giorno un famoso socio e, per lo più, un “Name Partner”. Purtroppo come si legge dal titolo di questo breve topic bisogna spesso dopo aver sognato per anni aprire gli occhi e tornare da Perry Mason e Suits al nostro Sud. Dall’inizio del mio percorso accademico nell’anno 2001 ad oggi, a seguito di una breve ricerca, ho rilevato come il numero degli iscritti alla facoltà di giurisprudenza nella provincia di Caserta sia passato dalla circa 900 matricole annue agli scarsi 200 attuali. Ovviamente tale riduzione, come emerge dagli articoli di stampa, non può assolutamente riportarsi ad un aumento vertiginoso degli indici occupazionali dei giovani né all’auspicato numero chiuso attuato presso le facoltà umanistiche quale Giurisprudenza, ma forse ad una sfiducia nei giovani verso tale percorso di studi.

Le difficoltà del mercato legale nel Meridione

Probabilmente le basi di una così forte diminuzione del numero di iscritti presso le facoltà del Sud può derivare da una scettica visione prospettica dei giovani verso la libera professione unita alla difficoltà di intraprendere le successive strade verso grandi concorsi quale quello notarile ed in magistratura limitati estremamente nel numero dei posti a concorso ed economicamente gravosi per le famiglie. Lo scetticismo può essere oltremodo letto nella difficoltà di accaparrarsi clientela in un mercato saturo di professionisti ad esito di un percorso formativo post-universitario spesso non remunerato adeguatamente a differenza di quanto accade al Nord della penisola. A tale difficoltà si unisce quella del tessuto economico del Mezzogiorno, privo di importanti e ramificate realtà aziendali, che in parte non dà fiducia ai giovani nel futuro della libera professione e dall’altro non crea prospettive di assunzione a livelli manageriali. In Italia pesa oltremodo, rispetto agli altri Stati europei, poiché non esistono stanziamenti con basso tasso di interesse in favore degli studenti che saranno di seguito, alla prima assunzione, rateizzati e soddisfatti. Orbene, da questo difficile scenario sembrerebbe che oggi diventare un giurista è quasi un lusso per pochi ma probabilmente non è proprio così.  

Una iniezione di fiducia

Una prima iniezione di fiducia potrebbe scaturire da una rivisitazione della programmazione accademica, oggi forse più fattibile con la diminuzione delle iscrizioni, dando alla stessa un taglio più pratico e vicino alla futura scelta professionale fornendo un orientamento a più lungo raggio. La laurea in Giurisprudenza, infatti, apre una serie di strade che vanno dai concorsi canonici e su riportati a quello di segretario comunale, carriere diplomatiche, assunzioni presso banche, società di recupero crediti ed altre società con strutture legali interne. La difficoltà resta poiché spesso le Accademie non sono al passo con i tempi ed il mercato del lavoro, quindi non riescono a fornire valido supporto allo studente sulla professione e sulle possibilità di creare dei percorsi universitari specifici per la carriera che si vorrà intraprendere. A dirla tutta, oggi si è giunti ad individuare nei master quella specializzazione e trampolino di lancio nel mondo del lavoro che un tempo era demandata alla Università. Ma purtroppo attendere l’acquisizione di un master con i suoi costi è forse un po’ tardi per chi ha la voglia di emergere e cercare di crearsi un futuro con le sue forze sin da giovane. Altro problema forse un po’ più del Meridione è relativo alla possibilità di impiego dei giovani praticanti negli studi legali. Il mercato legale del Sud infatti si caratterizza per studi boutique spesso non molto settoriali e sicuramente non pari, salvo le dovute eccezioni, alle law firm che hanno sede a Roma e Milano. Facendo una breve ricerca quasi nessuna law firm internazionale ha sedi nelle città da Roma in giù. Questo quindi comporta che molti giovani laureati sono costretti ad emigrare prima della laurea o subito dopo in altre città per intraprendere sia la libera professione che master post-universitari. In questo scenario forse la nascita del mercato legale 4.0 con la possibilità di mettere in risalto le proprie competenze specifiche attraverso i beauty contest così come la  Academy creata da 4cLegal, che dà la possibilità ai giovani di confrontarsi e conoscere realtà internazionali ed aziendali, possono aprire la strada ad un nuovo approccio della professione dell’avvocato anche al Sud dando la possibilità agli studi ed ai giovani avvocati con competenze specifiche di farsi conoscere di emergere di creare network potendo quindi ridare fiducia e permettere nuovamente a tutti non solo di sognare Perry Mason o Suits ma forse di esserlo nella realtà quotidiana.    

Altri Talks