11 Ottobre 2019

Bando "#Conciliamo": la sospensione come opportunità

DANIELA GHISLANDI

Immagine dell'articolo: <span>Bando "#Conciliamo": la sospensione come opportunità</span>

Abstract

In data 3 ottobre 2019 l’avviso pubblico “#Conciliamo”, destinato ai datori di lavoro che intendano realizzare progetti di welfare aziendale, è stato sospeso sino al 15 dicembre 2019, auspicabilmente per consentire maggiore chiarezza dei criteri di accesso e la massima partecipazione possibile all’iniziativa.

***

Con Provvedimento del 3 ottobre 2019, il Dipartimento per le politiche della famiglia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha disposto la sospensione dell’avviso "#Conciliamo" sino al 15 dicembre 2019, altresì prevedendo che ‘detto termine potrà essere prorogato o differito per una sola volta, nonché ridotto per sopravvenute esigenze’.

L’avviso pubblico "#Conciliamo" è stato emanato in data 4 settembre 2019 dal Dipartimento per le politiche della famiglia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e tratta di una misura destinata ai datori di lavoro che intendano realizzare progetti di welfare aziendale (adottati autonomamente dal datore di lavoro o mediante accordo con le rappresentanze sindacali), ‘volti a promuovere un welfare su misura e incentivare lo sviluppo di progetti capaci di risolvere problemi e priorità comuni e di impattare positivamente sulla qualità della vita dei lavoratori e delle lavoratrici e, quindi, sulla produttività delle imprese’.

L’Avviso, al quale è attribuita una dotazione finanziaria di 74 milioni di euro per l’esercizio 2019, mira a promuovere azioni di conciliazione e bilanciamento tra la famiglia e l’attività lavorativa che favoriscano e supportino: i) la crescita della natalità, ii) il riequilibrio tra i carichi di cura tra uomini e donne, iii) l’incremento dell’occupazione femminile, iv) l’adozione di misure di contrasto dell’abbandono degli anziani, v) le famiglie con soggetti disabili e vi) la tutela della salute.

Al momento, il bando è rivolto a imprese e cooperative con almeno 50 dipendenti a tempo indeterminato, che possono anche parteciparvi sotto forma di gruppi di imprese e associazioni temporanee di scopo. La richiesta di finanziamento di ciascuna domanda deve essere, a pena di esclusione, compresa tra € 500.000,00 e € 1.500.000,00.

Come anticipato, lo scorso 3 ottobre è intervenuta la decisione di sospendere gli effetti giuridici dell’avviso, in merito alla quale il menzionato Dipartimento ha sviluppato le seguenti considerazioni:

-   alla data del 3 ottobre 2019 il termine per la presentazione delle domande di ammissione al finanziamento (15 ottobre 2019) non era ancora scaduto e non era peraltro ancora stata presentata alcuna domanda;

 -   ‘sulla base di nuove valutazioni poste in essere dall’Amministrazione, è emersa la necessità di svolgere approfondimenti e verifiche in merito all’individuazione dell’ambito dei soggetti che possono proporre le domande di finanziamento, al fine di garantire pari opportunità alle imprese nonché assicurare la massima partecipazione all’iniziativa e il più ampio accesso alle risorse disponibili, in coerenza con gli obiettivi stessi dell’avviso pubblico "#Conciliamo", volti al potenziamento, allo sviluppo e all’avvio degli interventi di welfare familiare e aziendale’.

La sospensione è quindi da leggersi in senso positivo sia  in considerazione  della complessità dei piani da porre in essere in tempi così ridotti (tanto che da più parti si era sottolineato che soggetti che avessero già piani attivi o comunque in via di predisposizione sarebbero stati favoriti nella “corsa” alla richiesta di finanziamento degli stessi rispetto a chi invece avesse voluto implementare un piano “da zero”), che della mancanza di tutti i chiarimenti richiesti da parte dell’Ente emanatore.

Questa iniziativa - di indubbio interesse per i datori di lavoro che intendano utilizzare il welfare come strumento innovativo – merita certamente regole maggiormente chiare e una più efficacie divulgazione senza una così ristretta limitazione temporale che ne ridurrebbe inopinatamente il ricorso non consentendo il giusto successo dell’iniziativa.

Altri Talks