29 Maggio 2018

Il contenuto della Request for Proposal

LUCA MARANGONI

Immagine dell'articolo: <span>Il contenuto della Request for Proposal </span>

Abstract

Mettere nero su bianco in maniera chiara, sintetica ed efficace le proprie esigenze è soprattutto un esercizio di sobrietà e di accuratezza per il legale di impresa. Significa mettere al centro il bisogno legale, riconoscendo un gap (temporale o di conoscenze) per dare spazio a un supporto. Supporto che non può essere un mero copy&paste di contenuti trasferiti ma che si traduce nell’adattamento delle regole generali di legge calate nel contesto aziendale, anzi nel proprio specifico e puntuale contesto aziendale.

* * *

La Request for Proposal è elemento essenziale per la veloce e produttiva chiusura di un beauty contest volto alla selezione di uno studio legale: con essa il General Counsel identifica le priorità e comunica le necessità dell’azienda.

Esempi pratici del risultato atteso possono aiutare molto a inquadrare le richieste e comprendere le ragioni di una domanda di forfaittizzazione piuttosto che di un secondment in azienda.

Delineare in maniera realistica i contorni qualitativi e temporali di una collaborazione permette anche di fare una sana e robusta previsione di spesa dal quale il legale di impresa impegnato a gestire anche un budget interno non può esimersi.

Nel lungo percorso di selezione di uno studio legale di riferimento, così come in quello di un collaboratore di fiducia, quando non è dato il tempo per fare verifiche approfondite e analisi particolareggiate, la perplessità più sentita non riguarda di certo le competenze ma l’empatia.

Lavoreremo bene insieme? Capirà le esigenze specifiche? Troverò un aiuto concreto ed efficace?

Tutte domande che attanagliano il legale di impresa che deve svolgere un’importante funzione di mediatore culturale se non anche quella di presidio permanente quando giocoforza la natura del business richiede un supporto esterno.

Ça va sans dire che saper guardare dal punto di vista interno i problemi è la vera chiave ermeneutica per lo studio legale che vuole capire a fondo il contesto e il cliente, un po’ come in una partita di pallone si conoscono il campo e i compagni di squadra.

Ebbene sì, quando uno studio legale esterno è chiamato a “giocare” fianco a fianco di un legale di impresa, proprio come in un match punto a punto, la qualità più apprezzata è quella di essere un buon centravanti che fa l’assist al momento giusto al legale di impresa.

E ogni sport praticato non può prescindere da un riscaldamento. Ecco dunque la ratio profonda del sottoporre a un piccolo “test di allenamento” lo studio legale che si candida ad assistere (nel senso sempre più sportivo di ”assist” piuttosto che di più arida “assistenza”). È proprio in questo quadro di riscaldamento che sottoporre a un test dà la cifra di quella che può essere una sintonia di gioco proficua e duratura.

Si tratta di pura questione di tattica e di stile. Non bastano l’erudizione e la conoscenza.

Saper comunicare le soluzioni vincenti è la ricetta che fa propendere per la scelta di uno studio legale piuttosto che di un altro, e un piccolo (o grande se badiamo all’effort che si aspetta sia profuso dietro a questo lavoro) collaudo non può che impreziosire un rapporto che nasce sulla stima oltre che sulla fiducia.

Altri Talks