11 Giugno 2019

La nuova via della seta

SUSANNA TAGLIAPIETRA

Immagine dell'articolo: <span>La nuova via della seta</span>

Abstract

La nuova via della seta ovvero “Belt and Road Initiative”, è un progetto promosso dalla Repubblica Popolare Cinese, un’iniziativa destinata a rivoluzionare i rapporti economici e geopolitici del continente asiatico con il mondo occidentale. L’Italia ne è al centro, come principale porta d’ingresso industriale e commerciale in Europa, e Genova, con la sua vocazione marinara e la storia del suo porto, ha raccolto la sfida candidandosi come guida della imprenditorialità italiana lungo la Via della Seta. Confassociazioni Liguria ha identificato nel progetto “Belt and Road Initiative” una possibile grande opportunità di sviluppo infrastrutturale e delle potenzialità di generare crescita economica nelle aree del nostro Paese che potrebbero diventare strategiche nel sistema logistico intermodale europeo.

***

È significativo che la riflessione su questo tema, a giugno, parta da Genova. La prima domanda l’abbiamo rivolta all’Avv. Eugenio Novario, in qualità di Presidente Confassociazioni Liguria. Crede che la Città di Genova sia pronta per supportare tutti gli sviluppi che ruoteranno attorno al potenziamento del Porto?

“Genova e tutto il Nord Ovest hanno tutte le caratteristiche per diventare il principale polo d’attrazione degli investimenti infrastrutturali di tutti i Paesi dell’East Med. Non è solo la posizione geografica a confortarmi in questa convinzione, infatti l’elevato standing internazionale dell’ecosistema sia industriale che professionale, unito alla storica capacità innovativa locale conferma come Genova è e sarà uno snodo di fondamentale importanza.

Soprattutto, tiene a precisare l’Avv. Novario “il progetto Belt & Road Initiative, visto con occhi euro-occidentali, non può essere considerabile solo come un esame di dati macroeconomici e non può essere ridotto ad un grafico che proietti i futuribili interscambi commerciali, ma esso è estremamente rilevante, anche e soprattutto, nell’ambito geopolitico, di regolamentazione normativa e di comunicazione verso la cittadinanza ed i territory”.  

Inoltre, atteso che con il Suo studio legale ha una lunga e consolidata esperienza nei processi di internazionalizzazione verso i paesi dell’Asia Centrale e del Caspio come valuta le possibilità di business per il sistema industriale italiano nell’ambito della “Belt and Road Initiative”?

“La mia esperienza professionale nei Paesi dell’area mi ha fatto verificare come anche a livello di PMI ci possano essere ampi spazi e possibilità di business opportunity.

È però necessario che l’Italia si presenti coesa tra istituzioni e aziende e riesca a superare l’atavica difficoltà di “fare squadra” proponendo un progetto che abbia una sua specifica dimensione nazionale che superi i consolidati localismi e che sia correlato in un ambito europeo.

Questo progetto infatti non può prescindere da un sentimento di condivisione e sinergia tra il Governo Italiano e il governo locale della città di Genova in grado di dar voce ai desiderata dei cittadini, degli operatori economici e dei rappresentanti del mondo associazionistico locale. Il progetto coinvolgerà dunque stakeholders istituzionali a vari livelli.

“La Nuova Via della Seta” infatti “può essere un'importante opportunità di sviluppo per la Liguria non solo per il suo sistema portuale ma anche per incrementare l'incoming turistico da nuovi ed emergenti mercati come quelli asiatici” spiega il Avv. Giovanni Berrino, Assessore alle Politiche dell'occupazione, Trasporti, Turismo e Personale Regione Liguria, che tuttavia, tiene a precisare “ritengo che sia opportuno che l'Italia governi il fenomeno tutelando gli interessi nazionali sia dal punto di vista economico senza regalare asset strategici sia dal punto di vista politico senza mettere a repentaglio la propria posizione nello scacchiere internazionale”.

Dal lato dello sviluppo infrastrutturale le potenzialità di crescita economica sono molte.

Le ragioni sono evidenti, come spiega il Dott. Angelo Deiana, Presidente Confassociazioni “L’Italia da sempre è una grande autostrada al centro del Mediterraneo. Il punto di raccordo tra Città del Capo e Stoccolma o tra Lisbona e Pechino. Ma è anche il punto di faglia, il punto di possibile frattura. Per diventare il potenziale centro di gravità del futuro, il nostro Paese deve allora focalizzare l’attenzione sul proprio ruolo di grande potenza culturale e di solidarietà. Le due placche si confrontano e corrono per vincere ma noi non dobbiamo mai dimenticare che, per essere il ponte tra Nord e Sud, tra Est e Ovest, dobbiamo condividere e avere buone relazioni con tutti.

La geografia ci privilegia, ma quali sono in concreto le opportunità e gli echi che un progetto come questo può avere sul nostro Paese? “La Nuova Via della Seta può rappresentare uno strumento competitivo unico, un'opportunità di scambio tra sistemi economici, finanziari, istituzionali, sociali e culturali che collegano da oriente a occidente la Cina alla Spagna connettendo l’Asia e le regioni lungo l’Oceano Indiano col il Mediterraneo. Come manager e professore universitario di economia e marketing considero la Silk Road un acceleratore per l’Italia, una soluzione analitica e concreta per attivare solidi investimenti in innovazione tecnologica, ricerca e sviluppo, logistica ed infrastrutture, occupazione e crescita del valore del Made in Italy nel mondo” dichiara il Dott. Enrico Molinari, Portavoce del Presidente di Confassociazioni.

Tanti i temi da trattare e questo evento avrà il grande merito di riunire allo stesso tavolo rappresentanti delle Istituzioni locali, esperti della logistica e delle infrastrutture e alcuni importanti operatori dell’economia e dell’informazione di settore del nostro Paese. È bello pensare che possano essere condivisi processi e obiettivi al fine di ottimizzare al massimo questa grande opportunità di crescita: è un messaggio importantissimo da diffondere e promuovere. Abbiamo interrogato su questo anche il Dott. Paolo Emilio Signorini, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale – Ports of Genoa: “La Belt and Road Initiative è già una realtà in Europa da tempo e la Cina pesa per il 4% sull'interscambio via mare italiano. Noi come Porti di Genova e Savona siamo sulla principale rotta marittima mondiale per i container, quella che collega il Far East con l'Europa, ma per attrarre traffico e poter competere con i grandi scali del Nord Europa sono necessari investimenti molto onerosi su accessibilità nautica e terrestre. I cinesi, come testimonia l'accordo che l’Autorità di Sistema Portuale ha siglato di recente con il colosso CCCC, sono interessati a collaborare nei grandi investimenti infrastrutturali che dobbiamo fare nel nostro porto, dalla diga ai raccordi ferroviari, anche per consentire poi ai loro operatori logistici, come il gruppo Cosco, di portare più merce nei nostri scali".

***

Qui solo alcuni primi spunti. L’appuntamento è a Genova in più tappe, a partire dal prossimo 13 giugno. Consulta il programma per saperne di più. Vi aspettiamo numerosi.

Altri Talks