06 Febbraio 2020

Com'è cambiato l'avvocato: quinta tappa di un work in progress. La due diligence legale

SUSANNA TAGLIAPIETRA

Immagine dell'articolo: <span>Com'è cambiato l'avvocato: quinta tappa di un work in progress. La due diligence legale</span>

Abstract

Cosa si intende per due diligence legale dell'azienda?

Come un vero e proprio check up medico, un prezioso apporto professionale dell'avvocato parte dall'analisi dell'attività e della struttura organizzativa dell'impresa per identificare eventuali aree sensibili.

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Con il termine di due diligence comunemente si fa riferimento a una delle fasi valutative dell’azienda cosiddetta target nei processi di M&A, qui invece intendiamo l’attività di valutazione giuridica, sostanzialmente non dissimile, solo che collocata e orientata in una fase fisiologica della vita aziendale e condotta dal consulente aziendale partner dell’impresa.

Come il medico comincia sempre dall'anamnesi del paziente, così per il legale dell’azienda è necessario partire dall'analisi del soggetto imprenditore e dell’attività d’impresa sotto il profilo giuridico.

Gli imprenditori, soprattutto nelle PMI, hanno una totale padronanza delle tematiche tecniche del loro lavoro, così come della visione strategica del business. Quello che difficilmente sono in grado di dominare è la chiave di lettura delle implicazioni giuridiche della loro gestione.

E’ il tema della compliance inteso nella sua massima ampiezza: dal controllo del rispetto della normativa privacy, alle norme antiriciclaggio, dal vastissimo mondo delle normative sulla sicurezza del lavoratori, alla modulistica utilizzata.

Come abbiamo detto, si tratta di un vero e proprio check up medico, dove l’apporto professionale del consulente legale consiste nell'analisi dell'attività e della struttura organizzativa dell'impresa al fine di individuare i possibili fattori di rischio e gli eventuali punti in cui intervenire, di diagnosticare precocemente una futura criticità e di mettere in atto misure preventive per evitare danni.

Ma in cosa consiste concretamente una due diligence legale? Sulla base di una griglia orientativa di raccolta delle informazioni, check list, si parte dai dati sulla compagine societaria (atto costitutivo e statuto, decisioni degli organi societari, eventuali patti parasociali) e se ne verificano gli adempimenti pubblicitari presso il registro delle imprese.

Occorre provvedere ad un’analisi completa degli asset immobiliari, con particolare attenzione agli atti di provenienza dei beni, nonché degli asset immateriali come i diritti di proprietà intellettuale e di privativa industriale.

Gli aspetti tra i più delicati da monitorare sono, com’è chiaro, i rapporti di lavoro coi dipendenti: assolvimento degli obblighi di prevenzione infortuni, obblighi contributivi, più la contrattualistica “personalizzata” che riguarda le figure dirigenziali del management, con i connessi aspetti di obblighi di non concorrenza e la tematica sempre più attuale dei bonus e delle stock options.

Inutile dire che è cruciale la tax compliance, nel duplice significato di controllo di conformità dei comportamenti aziendali alle regole fiscali, e di implementazione delle misure di adempimento spontaneo agli obblighi di natura fiscale, in primo luogo a quelli inerenti il versamento delle imposte.

C’è poi tutta la contrattualistica. Una particolare attenzione dovrà essere riposta al controllo dei testi contrattuali che regolano rapporti di durata o contratti ripetitivi: fornitura e subfornitura, rapporti di agenzia e rappresentanza, autorizzazioni e concessioni amministrative, nonché la modulistica in uso per i singoli rapporti con l’utente finale.

Restano i contratti che regolano i rapporti coi fornitori da un lato e con banche e istituti assicurativi, dall’altro. Un ultimo aspetto, spesso dimenticato, è l’analisi del sito internet, della gestione delle newsletter e dei social sotto l’aspetto di eventuali violazioni rispettivamente di copyright o della privacy.

Come nella medicina moderna il buon medico deve inquadrare l’anamnesi del paziente nel più ampio  sfondo della vita personale dell’individuo, in questa attività di check up il consulente legale non potrà prescindere dalle caratteristiche intrinseche dell’attività d’impresa come il settore economico di collocazione, la fase di sviluppo del business svolto, l’area geografica di riferimento.

Alla fine il consulente legale avrà a disposizione un report completo che gli consentirà di individuare punti critici o migliorabili: questo risultato è senz’altro un punto di partenza imprescindibile, permette all’avvocato di identificare con precisione e rapidità le aree in cui intervenire e le eventuali collaborazioni interdisciplinari da attivare.

Al tempo stesso, il report è già in sé un primo importantissimo servizio che il consulente legale di area corporate fornisce all’azienda che qui è cliente e oggetto dell’analisi al tempo stesso. Non di rado l’imprenditore ne esce rassicurato, con una specie di patentino di conformità e qualche punto da aggiustare; spesso viene accertato che non c’è bisogno di un intervento legale in senso stretto, e se ne ottiene una guida di best practice giuridica a beneficio di tutte le funzioni aziendali.

 

 

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