02 Novembre 2018

L’effetto del Gdpr sul web marketing legale

GENNARO DEL CORE

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Abstract

Con l’introduzione del General Data Protection Regulation EU 2016/679, entrato in vigore nel 2016 e divenuto operativo lo scorso 25 maggio 2018, molte cose sono cambiate nel settore del web marketing, compreso quello in ambito legale. Scopriamo insieme alcuni effetti concreti su strumenti e attività online di marketing diretto.

* * *

Mi concentrerei su uno strumento ed un’attività, in particolare, fondamentali per la presenza online di uno studio legale:

  1. Sito web;
  2. Newsletter;

Sito web

Alla base della presenza online di uno studio legale, il sito web non è più una semplice vetrina. Non è più, come in passato, un luogo dove l’utente è costretto ad andare per cercare i contatti dell’avvocato. Infatti, può contattarlo direttamente sui suoi profili, o sulle pagine, nei vari social network. Un sito web nel 2018 deve caratterizzarsi per la possibilità di interagire con lo studio legale e per quella di leggere contenuti utili. Non riceve traffico in maniera naturale perché i social hanno fagocitato la nostra attenzione e, di conseguenza, i flussi di traffico a scapito dei siti internet.

Tuttavia, l’attenzione che da più parti viene sollecitata, giustamente, sul rispetto dei dati delle persone impone almeno quattro accorgimenti, per il tuo sito web, secondo il regolamento europeo 2016/679. Non si tratta solo di adempiere ad una normativa, che peraltro non fornisce modelli da compilare ma si affida al concetto di accountability, ma di mostrare ai clienti l’attenzione riservata loro attraverso la cura dei loro dati.

  1. Policy Privacy

Parlo di un vero e proprio documento che esprima, in maniera dettagliata ed inequivocabile, la politica dello studio in materia di trattamento dei dati personali. Un testo in grado di rispondere alle lecite domande dell’utente: perché raccogli i miei dati? Cosa ci devi fare? Come, dove e per quanto tempo li conserverai? Come garantirai i miei diritti enunciati dal Gdpr? E così via.

  1. Informativa

Non può mancare sul nostro sito un’informativa facilmente raggiungibile da ogni parte del sito, come richiede espressamente il Gdpr, con una pagina esclusiva e dedicata. All’interno della stessa devono essere esplicitati, tra le altre cose, i dati di contatto del titolare e, laddove previsto, del responsabile del trattamento in modo che l’utente possa facilmente contattare lo studio per questioni che riguardino i suoi dati. Suggerisco sempre, nella progettazione di un sito, di prevedere sin dall’inizio un indirizzo mail specifico per il tema, tipo privacy@nomesito.it, in linea con l’idea stessa di Privacy by Design.

  1. Consenso

Tutte le attività connesse al web marketing diretto devono prevedere una richiesta di consenso. Il consenso deve essere revocabile in qualsiasi momento e, soprattutto, unico. Questo significa che non può essere obbligato o onnicomprensivo. Ovvero che non si può negare all’utente l’accesso ad un servizio se non acconsente al trattamento dei suoi dati per altre finalità, ad esempio, di marketing diretto. Né si possono usare stratagemmi affinché flaggando una spunta acconsenta a tutto!

  1. Cookie

Una cookie policy chiara ed esplicita che informi l’utente dei tracciamenti dei quali può essere oggetto sia da parte nostra che di terzi, ad esempio Google o Facebook. Anche nel caso dei cookies dobbiamo prevedere che l’utente possa rifiutare il consenso ad essere tracciato senza che ciò impedisca la navigazione sul nostro sito.

Newsletter

Abbiamo parlato, finora, della base di partenza (per te) e di atterraggio (per i clienti) della presenza online del tuo studio. Ma se volessi raggiungere i tuoi lettori/clienti potresti avvalerti dell’attività, tra le altre, di newsletter. Anche in questo ambito risulta evidente l’effetto del Gdpr.

Dando per scontata, visto quanto abbiamo detto fino a questo punto, la richiesta di consenso esplicito per l’invio di comunicazioni ed informazioni a mezzo mail per i nuovi utenti che dovessero registrarsi sul nostro sito, soffermiamoci un attimo sui dati che avevi prima dell’introduzione del regolamento europeo 2016/679.

Non solo per adempimento di legge ma anche per scelta strategica commerciale, è necessario richiedere nuovamente il consenso per ricevere la tua newsletter.

L’utente deve sentirsi al sicuro con te, consapevole dei mezzi e delle finalità del trattamento dei suoi dati. Quindi invia la tua informativa con richiesta di consenso per continuare a trattare i dati dell’utente con la finalità di marketing diretto, perché è di questo che parliamo, attraverso lo strumento della newsletter.

Ancora, prevedere la possibilità di disiscriversi dalla newsletter in qualsiasi momento e con assoluta facilità attraverso un solo click. Devo dire che tutte le piattaforme esterne che forniscono questo genere di servizio offrono ormai questa possibilità. A proposito, le piattaforme delle quali ti avvali per l’invio della newsletter sono responsabili del trattamento dei dati personali che fornisci loro ma questo è un altro tema che magari approfondiremo un’altra volta.

Conclusioni

Il General Data Protection Regulation è destinato ad influenzare profondamente e sempre di più le nostre vite e, di conseguenza, il nostro lavoro. Nella fattispecie del web marketing diretto consiglio un approccio orientato alla massima trasparenza. Chiedere il consenso ad una persona di trattare i suoi dati non è solo quanto impone la legge o imporrebbe semplicemente la buona educazione. E’ anche una strategia commerciale efficace perché fondata sul rispetto dei dati e quindi dei diritti delle persone (e chi meglio di un legale può capirlo?) che non potranno che apprezzarlo. A cosa serve, ad esempio, inviare comunicazioni a chi non ha mai chiesto di riceverle? Ci porterà qualcosa di buono? Credo proprio di no. Cosa ne pensi?

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