04 Gennaio 2019

Come scrivere sul web: una nuova alfabetizzazione anche per gli studi legali

MARIO ALBERTO CATAROZZO

Immagine dell'articolo: <span>Come scrivere sul web: una nuova alfabetizzazione anche per gli studi legali</span>

Abstract

Internet ha aperto le porte ad una nuova alfabetizzazione, per cui le regole a cui siamo stati abituati con la carta non valgono più e ciò sia per chi scrive sul web, sia per chi lo utilizza.

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COME SI SCRIVE SUL WEB

Scrivere su carta e scrivere sul web sono due attività diverse sotto tutti i punti di vista. Sono diverse quanto allo scopo, quanto allo stile, ai destinatari, alla fruizione.

In particolare, il professionista dell’area legale è abituato a scrivere testi tecnico-giuridici: atti, contratti, pareri, note a sentenza. L’esperienza più vicina alla scrittura divulgativa è rappresentata dalle slide preparate per un corso, oppure dalla dispensa da lasciare ai partecipanti ad un convegno, o per alcuni all’articolo scritto per il quotidiano o il magazine. Molti poi sono abituati a scrivere per riviste tecniche di settore, fiscali, tributarie, di dottrina forense oppure di giurisprudenza. Una parte dei professionisti, infine, ha varcato la soglia di una casa editrice ed è diventato autore di libri, il più delle volte tecnici rivolti ad un target pari al loro, quindi altri tecnici.

COME SI LEGGE SUL WEB

Quando leggiamo su carta il tempo dedicato allo scritto è maggiore e la capacità di concentrazione pure. Lo sa bene chi trova sul web scritti interessanti e li stampa per leggerseli “con calma”, per ragionarci sopra, per rileggerli più volte. Ciò vale per tutti, in particolare per chi con la carta è nato ed è quindi abituato a studiare, dalle scuole in poi, su libri fatti di pagine, di copertine, di orecchie come segnalibro. La carta permette di intervenire sul testo, di sottolineare, di fare note interlineari e marginali, di evidenziare le parti su cui ritornare. La carta organizza da sé il testo suddividendolo tra le varie pagine e permette, sfogliandolo, di avere un’idea di insieme. La sensazione per chi ha davanti a sé un libro o una rivista è di “avere in mano” la situazione, di avere sotto controllo l’entità del lavoro da leggere o studiare. Non parliamo poi di chi ha la buona abitudine di ritagliare articoli di giornale e inserirli qua e la per rileggerli all’occorrenza. Insomma, la carta da sempre soddisfa insieme esigenze “psicologiche” di controllo, di contenimento, ed esigenze cinestesiche di tattilità e di olfatto. Sarà capitato a tutti di prendere in mano un libro appena stampato e sentire l’odore di carta o di inchiostro, piuttosto che goderne sotto i polpastrelli la porosità della stessa oppure la setosità di una bella carta lucida. Possiamo dunque affermare che nella lettura su carta vengono coinvolti un po’ tutti i sensi.

Quando entriamo su Internet è come se mettessimo il turbo. Tutto scorre via veloce, quasi frenetico. Sul web non si legge, nel senso classico del termine, si naviga. Sul web i click sono a portata di mano, la sensazione è di non avere confini spaziali e temporali. Sul web la sensazione non è più di controllo dei contenuti, di contenimento, ma di infinite possibilità, di libertà. Su carta se sto leggendo un articolo che non capisco, che richiede maggiore concentrazione, mi dedico con più assiduità; sul web, nella stessa situazione, la reazione è completamente diversa: un click e vado via, passo ad altro.

Il web è scoperta, laddove la carta è conferma.

Il web parcellizza il sapere, frammenta e unisce. Il web trasmette un senso, (quasi un’euforia, potremmo dire) di poter fare tutto e in questo tutto spesso ci perdiamo. Partiamo con un’idea di ricerca e approdiamo da tutt’altra parte. Partiamo che ci interessa un’informazione e sulla nostra strada ne troviamo decine diverse, ma ugualmente interessanti, non cercate, ma trovate (sono loro che hanno trovato noi!).

Sul web l’approccio è: vediamo cosa trovo.

COSA NON VA BENE NELLA SCRITTURA SUL WEB

 Testi troppo lunghi, troppo elaborati non funzionano, in quanto non rispondono alle esigenze del lettore tipo. Allo stesso modo, testi troppo tecnici spesso sono poco apprezzati e lasciati a metà dai lettori. Siti complicati da navigare mettono ansia e creano un blocco mentale. Troppo materiale in una sola pagina fa andare in stallo i processi decisionali dell’utente: non capisce e…se ne va.

Infine, se su carta abbiamo detto che sono coinvolti tutti i sensi, data la materialità dell’oggetto libro che, per alcuni, diventa quasi feticisticamente un piacere in sé (il semplice possesso già crea soddisfazione ed è appagante); sul web bisogna ricordarsi che è buona regola accompagnare i testi con immagini, video e quant’altro possa semplificare e velocizzare la comprensione e abbia funzione rappresentazionale dei concetti che vogliamo esprimere con i contenuti scritti. Possiamo così ricorrere a infografiche, fotografie, schemi di sintesi, video, insomma tutto quanto possa rendere più immediata la comprensione e generare emozioni nel lettore.

Ricordate: sul web le parole servono principalmente a trasmettere informazioni, le immagini a suscitare emozioni.

 

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