27 Gennaio 2020

Scoprendo l'"area grigia": l'entrata di un non specialista nel mondo degli incarichi legali esterni nel settore pubblico

GIACOMO GIUDICI

Immagine dell'articolo: <span>Scoprendo l'"area grigia": l'entrata di un non specialista nel mondo degli incarichi legali esterni nel settore pubblico</span>

Abstract

Ho iniziato a lavorare nel Team Comunicazione di 4cLegal lo scorso settembre. Non avevo mai avuto a che fare con il mondo legal in generale, né tanto meno con il tema ancora più specifico dell’affidamento di incarichi legali esterni nel mondo pubblico. Di ritorno da un’esperienza accademica in Inghilterra, sono entrato in 4cLegal per dare una mano -e mettermi alla prova- in una company ambiziosa, che sta cercando di cambiare in meglio il settore in cui opera attraverso strumenti operativi, idee e una visione complessiva del mercato legale. Il Report di Clima sull’affidamento di incarichi negali esterni nel settore pubblico è stato il primo progetto che mi è stato assegnato in 4cLegal.

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Il mio compito, in linea con il mio background, è stato quello di fare ricerca e poi “unire i puntini”: conoscere le norme e gli orientamenti in materia di incarichi legali, confrontarle con i casi di cronaca che ho raccolto battendo per diverse settimane i siti di cronaca nazionali e locali -il risultato di questa attività si sta stratificando nel nostro Osservatorio- e cercare quindi di delineare una prima immagine del clima in Italia in questo ambito.

A prima vista, può sembrare un compito estremamente tecnico, troppo complesso per un non specialista come il sottoscritto. Le complessità, sicuramente, ci sono e sono state debitamente affrontate da un esperto quale è Alessandro Renna, CEO e Founder di 4cLegal. Ma la mia mancanza di una conoscenza specifica ha avuto un senso e un obiettivo preciso: dimostrare che il tema dell’affidamento degli incarichi legali esterni nel settore pubblico (e oltre) è importante e può essere capito e interpretato anche da un “cittadino comune” (per quanto attrezzato con le proprie competenze di Communications Manager e Senior Editor).

Questa idea è stata, io credo, molto azzeccata: la struttura del Report si è delineata rapidamente perché il mio viaggio all’interno di quella che abbiamo definito “l’area grigia” dell’affidamento degli incarichi legali esterni nel mondo pubblico italiano è stato, a suo modo, sorprendente e appassionante. Vorrei isolarne alcuni aspetti.

  • La prima cosa che ho, e abbiamo, colto è che i materiali su cui lavorare non mancano di certo: quasi ogni giorno emergono casi in cui le scelte degli avvocati da parte degli enti pubblici e delle società partecipate fanno notizia, molto spesso per criticità e polemiche.
  • La seconda intuizione, molto funzionale allo scorrimento del Report, è stata quella di dividere i casi tra “macro” (ossia che coinvolgono grandi enti e/o di portata nazionale) e “micro” (ossia quelli locali).
  • Il terzo aspetto, fondamentale, è stato rendersi progressivamente conto che la differenza tra “macro” e “micro” non è una differenza tra “importante” e “non importante”. I macro casi fanno più notizia, ma sono i micro casi che, sommati, costruiscono il grosso “l’area grigia” in cui gli incarichi legali vengono spesso affidati con dabbenaggine. Nella maggioranza dei casi, le disattenzioni sono effettivamente tali: non c’è una aperta volontà di “corruzione” (anche nel senso ampio di questo termine proposto dall’ANAC, discusso nel Report), quanto piuttosto una mancanza di conoscenza e pressapochismo. È questo “malinteso”, tuttavia, che prepara il terreno alla corruzione propriamente detta, di cui diamo conto in alcune istanze a dir poco inquietanti.
  • Infine, l’ultimo elemento è stata la realizzazione che norme, orientamenti e digitalizzazione rendono già possibile uscire da ogni ambiguità in maniera agevole. È sufficiente un po’ di buona volontà, e  non abbiamo mancato di fornire esempi virtuosi.

Nulla di tutto questo ha richiesto una specializzazione particolare per essere sviluppato (benché io abbia naturalmente imparato e/o affinato diversi concetti strada facendo). È sufficiente la normale sensibilità di una persona di fronte alle domande: con quale ratio viene spesa, ogni anno, in Italia, la grande quantità dei soldi pubblici -quasi 1 miliardo di euro per il solo 2017- impegnata per l’ingaggio di avvocati? Sarebbe giusto spenderla meglio, e come?

Il Report di Clima nasce per rispondere a queste domande, e speriamo susciti dibattito costruttivo sia tra gli operatori del mercato legale sia tra un pubblico più ampio. Buona lettura.

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