21 Novembre 2019

Il visto italiano per investimenti: una guida per gli investitori extra-UE

ALESSIA AJELLI

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Abstract

Come funziona e quali sono le caratteristiche del visto e permesso di soggiorno per investitori extra-UE che intendono effettuare degli investimenti in società di capitali, start-up innovative, bond e titoli di stato emessi dal Governo italiano o donazioni a progetti filantropici nel territorio italiano?

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Sono ormai passati quasi due anni dall’introduzione in Italia del visto e permesso di soggiorno per investitori extra-UE, iniziativa che ha permesso al nostro paese di allinearsi a molte altre nazioni UE, tra cui a titolo esemplificativo le più famose Portogallo e Grecia, che già da tempo hanno nel proprio ordinamento migratorio una tale tipologia di visto e permesso di soggiorno.

L’obiettivo perseguito dal Governo italiano è stato quello di rivolgersi ai c.d. “high net worth individuals” e attrarre capitali stranieri al fine di supportare e stimolare gli investimenti nel mercato e nel territorio italiano. Parallelamente al visto per investitori è stato anche introdotto un nuovo regime fiscale agevolato per soggetti che muovono la propria residenza fiscale in Italia e che, a determinate condizioni, permette di beneficiare di vantaggi fiscali e nello specifico di una flat tax di Euro 100.000,00 da applicarsi a tutti i redditi ovunque generati.

 

Le tipologie di investimento ammesse

Le tipologie di investimento che qualificano i richiedenti extra-UE all’ottenimento del visto e permesso di soggiorno sono fondamentalmente quattro e hanno come target società di capitali costituite ed attive nel territorio italiano, start-up innovative constitute in Italia e iscritte nella sezione speciale del Registro delle Imprese, strumenti obbligazionari o titoli di stato emessi dal Governo italiano o donazioni a sostegno di progetti filantropici nei settori della cultura, istruzione, ricerca scientifica, gestione dell’immigrazione, recupero di beni culturali e paesaggistici.

Gli importi variano da un minimo di Euro 500.000,00 per gli investimenti in start-up innovative, ad 1 milione di Euro per gli investimenti in società di capitali e progetti filantropici, sino ad Euro 2 milioni nel caso di investimenti in strumenti emessi dal Governo italiano.

Gli importi fissati dalla normativa per qualificare un investimento ai fini dell’ottenimento di un visto e permesso di soggiorno per investitori sono particolarmente elevati se comparati a quelli previsti da altri paesi europei, per tale ragione questo programma, che all’estero è conosciuto come “Italy Investor Visa”, risulta attualmente limitatamente attrattivo per gli investitori stranieri in quanto i soggetti ai quali si rivolge sono individui con redditi molto elevati che numericamente rappresentano una porzione limitata del numero di investitori extra-UE potenzialmente interessati a muovere la propria residenza nel territorio italiano.

 

Requisiti e documentazione di supporto

I cittadini stranieri che intendono fare richiesta del visto e permesso di soggiorno per investitori devono rispettare una serie di condizioni e di requisiti previsti dalla normative italiana.

Il requisito principale è ovviamente la disponibilità di risorse economiche sufficienti a realizzare l’investimento in Italia e il fatto che tali risorse finanziarie siano documentate e di dimostrabile provenienza lecita. I richiedenti devono altresì dimostrare di non avere condanne o o procedimenti penali in corso.

 

La presentazione delle richieste di visto

Tutto il processo di richiesta del visto per investitori è realizzato in forma digitale: le richieste devono essere presentate attraverso la piattaforma online del Ministero dello Sviluppo Economico www.investorvisa.mise.gov.it.

Le richieste vengono gestite ed analizzate da un Comitato specificamente istituito di concerto tra diverse autorità italiane, tra cui il Ministero dell’Interno e il Ministero dello Sviluppo Economico, e in linea teorica, salvo richieste di integrazione che possono sospendere il decorso dei termini del procedimento, la decisione circa la concessione o meno del visto è comunicata al richiedente entro 30 giorni dalla richiesta.

Nel caso di rigetto, il richiedente ha comunque la possibilità di ripresentare una nuova richiesta che, tuttavia, dovrà presentare essenziali elementi di novità rispetto alla precedente al fine di essere positivamente presa in considerazione.

I principali motivi di diniego della concessione del visto riguardano l’impossibilità di provare il possesso di sufficienti risorse finanziarie o la mancata dimostrazione della provenienza lecita delle stesse.

Nel caso di esito positivo della richiesta, al richiedente verrà rilasciato un nulla osta che gli permetterà di ottenere il visto sul proprio passaporto presentando la relativa richiesta all’Ambasciata italiana nel paese estero di residenza. Una volta fatto ingresso in Italia con il visto per investitori, l’investitore straniero avrà 3 mesi per realizzare l’investimento e fornirne prova documentale alle autorità italiane al fine di ottenere il permesso di soggiorno di durata inizialmente biennale.

 

Condizioni per il mantenimento e il rinnovo del permesso di soggiorno

Per mantenere il permesso di soggiorno ottenuto realizzando l’investimento in Italia nel termine di 3 mesi dall’ingresso con il visto per investitori, i cittadini extra-UE dovranno mantenere l’investimento realizzato e non potranno dismetterlo, neanche in parte, pena la revoca del permesso così ottenuto.

Allo stesso modo, al fine di poter rinnovare il proprio permesso di soggiorno, per successivi periodi di tre anni ciascuno, l’investitore dovrà fornire prove documentate del fatto che l’investimento realizzato è stato interamente mantenuto nel tempo.

Nel caso in cui l’investitore non sia in grado di soddisfare i requisiti sopra indicati, il permesso sarà revocato o il rinnovo sarà negato e la persona sarà costretta a lasciare immediatamente il territorio italiano.

 

Benefici connessi al programma “Italy Investor Visa”

Questa tipologia di visto e permesso di soggiorno è stata introdotta nel nostro paese per attrarre capitali e talenti stranieri. Rappresenta pertanto una misura che, insieme al regime fiscale agevolato “flat tax”, mira a fare in modo che gli investitori stranieri possano godere di benefici sia da un punto di vista migratorio che fiscale e individuino l’Italia come il Paese europeo in cui concentrare le proprie attività economiche e risorse finanziarie.

 

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