27 Giugno 2022

I giovani talenti: le nuove istanze

REDAZIONE

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Abstract

Il rapporto contenuto nel Deloitte Global 2021 Millennial and GenZ Survey ha evidenziato come dopo due anni di pandemia i giovani diano sempre più rilevanza alle questioni ambientali e di responsabilità sociale. Il sondaggio condotto su un campione di 23.000 intervistati evidenzia anche come ci sia una certa sfiducia nei confronti delle imprese e della loro capacità di fare la differenza su questi temi.

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Di conseguenza, per attrarre giovani talenti è indispensabile concentrarsi sulle persone e adottare una prospettiva differente che sappia andare incontro alla nuova sensibilità verso le questioni ambientali e sociali. Per comprendere meglio quali siano le richieste dei giovani talenti e quanto le tematiche ESG siano importanti per loro ne abbiamo discusso con esperti nell’ambito delle Risorse umane del settore legale.

Siamo partiti interrogando i giovani, abbiamo chiesto al Presidente di ELSA (la più grande associazione europea di studenti di Giurisprudenza), Andrea Signori, di riassumerci il punto di vista di questa categoria, facendosene portavoce: "In questi anni l'attenzione per la sostenibilità, sotto vari punti di vista, è emersa prepotentemente in ogni settore e non si può negare la rilevanza che abbia anche per i giovani giuristi che si avviano ad entrare nel mondo degli studi legali”.

"Al primo posto ", spiega Signori, " ci sono: percorsi di carriera chiari e già individuabili, investimenti sulla formazione dei giovani e possibilità di essere coinvolti in prima persona nelle operazioni di maggior rilevanza” e, continua, in linea con il report su citato: “altri elementi ben visti sono senz'altro l'attenzione alla sostenibilità ambientale, la tutela ed implementazione della diversity, l'inclusività e la scelta di dare valore a battaglie eticamente valide, con un occhio puntato anche verso il mondo del pro bono. Diritti, ambiente, inclusione sono infatti centrali per il giovane giurista in questo momento storico e pertanto, come ELSA, intendiamo affiancare i nostri soci in questa ricerca dell'eccellenza, consapevoli di dare il nostro contributo per innalzare l'asticella della sostenibilità e per migliorare, nel nostro piccolo, il mercato del lavoro".

Gli esperti di risorse umane che abbiamo interrogato sono pienamente consapevoli di questo cambio di paradigma.

“I nuovi parametri ESG ci impongono di compiere un cambiamento culturale capace di spazzare via tali pregiudizi, invitandoci a mettere l’accento su ciò che davvero conta: il valore della persona, la sua capacità professionale ed il benessere della comunità all’interno della quale vive e opera.” A sostenerlo è Mara Mariotti, esperta in Risorse umane e Sviluppo organizzativo. Proprio perché è l’impatto sociale ciò che conta è indispensabile attuare una formazione incentrata sulle tematiche di inclusione, rispetto, pari opportunità e questioni di genere.

È necessario, dunque, un cambio di paradigma culturale nelle modalità di fare business e questo vale a maggior ragione per il mondo legal che, secondo Mariotti, “non può e non dovrebbe tirarsi indietro dall’essere un esempio di sostenibilità, ponendo sempre più attenzione alle azioni e all’impatto che esse hanno sulla comunità”.

In Italia la cultura all’interno degli studi professionali ha posto molta attenzione all’immagine. “Più volte”  prosegue Mariotti  “mi è capitato di vedere discriminazioni legate all’aspetto fisico, alla scelta dell’abbigliamento, oppure ascoltare battute spiacevoli che hanno obbligato le persone a “correggersi” secondo quanto lo Studio richiedeva, ben aldilà dal valore professionale della persona”.

Le nuove generazioni non hanno paura di chiedere espressamente del valore aggiunto e, fortunatamente, sono sempre di più gli Studi legali che stanno andando in questa direzione. Inclusione e parità di genere sono dei valori indispensabili per l’attraction dei giovani. Altra questione fondamentale è tuttavia quella di riuscire a trattenere i talenti e a questo scopo è necessario puntare anche sulla formazione.

“Oggi viviamo in una situazione di scarsità di talenti. Una volta trovati è necessario essere in grado di trattenerli in azienda”.  afferma Jonathan Donadonibus, Project Leader Women Empowerment Business Advisory Board, The European House – Ambrosetti,  “Questo vale soprattutto per le donne che affrontano anche la maternità. Il nostro osservatorio ci dice che le donne hanno le stesse prospettive di carriera degli uomini, ma quando si trovano a diventare madri affrontano un periodo che le porta a ridurre la concentrazione sul proprio lavoro. Le aziende devono lavorare in questa direzione lavorando sulla formazione e sulla gestione anche della paternità. È importante passare a un concetto di genitorialità nel suo complesso in cui l’uomo dia il suo contributo”. 

Come fare, dunque, per attrarre e trattenere i giovani talenti?

“Specializzazione e internazionalizzazione sono due concetti imprescindibili per riuscire a migliorare l’attraction e la retention dei giovani talenti”, segnala giustamente Luca Menci, Head of HR BonelliErede.

“Il talento va calato nell’organizzazione”  continua Menci “dobbiamo investire più sulla retention. Per trattenere i talenti bisogna fare in modo che le ambizioni e le prospettive del candidato si sposino con quelle dell’organizzazione”.

Per trattenere i lavoratori più giovani servono programmi di formazione personalizzati, opportunità di carriera a livello internazionale e in linea generale una piena condivisione dei valori aziendali. Dello stesso avviso è anche Marco Clausi, COO, Head of HR & Operations Italy and Iberia, DLA Piper, che sottolinea: “I giovani talenti hanno bisogno di conoscere le prospettive, anche per definire le loro aspirazioni. In DLA Piper, il percorso di crescita professionale è basato sulla competenza e sul merito e prescinde dal genere. Inclusione e work-life balance sono altri due temi forti. Già prima della pandemia,  abbiamo puntato sullo smart- working, una modalità di lavoro che ora abbiamo definito con una policy rivolta a tutte le persone dello Studio.

L’elemento della formazione quale fattore rilevante per l’attraction e la retention dei giovani talenti viene evidenziato anche da Alessia Gobbi, HR Manager dello studio Bird & Bird: “Nel concreto vi è un forte impegno per ampliare la proposta formativa a supporto dei Birds sia in ottica di up-skilling, sia a supporto della sfera personale. Inoltre, un programma di mentorship internazionale, attivo da qualche anno, ci sta permettendo di fornire alle persone strumenti diversi per migliorare il dialogo con i propri referenti interni in relazione alla propria crescita personale e professionale”.

Per Bird & Bird i temi ESG sono fondamentali e a questo scopo ha creato a livello globale un comitato dedicato alla sostenibilità a 360° e l’HR sta lavorando su tre macro-filoni: resourcing & recruiting, D&I e agile working. “Il nostro comitato D&I”  ha affermato Gobbi “lavora per rafforzare la consapevolezza verso una nuova sostenibilità sociale: il nostro headquarter ha aderito alla Mansfiled Rule che guida lo Studio a scelte concrete lato Diversity & Inclusion”.

L’attenzione alle persone ha portato lo Studio ad introdurre anche misure relative al Welfare quali, ad esempio, formule di supporto alla famiglia e la valorizzazione del rapporto con lo Studio stesso attraverso un bonus anniversario. Per chiudere il quadro, abbiamo interpellato Lorena Urtiti, Legal Head Hunter di grande esperienza nel settore legale: “Ho il privilegio di incontrare moltissimi giovani, di ascoltare le loro richieste e aspettative e mi sono resa conto di come e quanto il mercato del lavoro sia in trasformazione. Sono sempre di più i giovani talenti che vedono nel proprio lavoro un momento di crescita personale che tuteli e consenta un corretto work-life balance, basato su orari flessibili e soluzioni innovative come può essere quella dello smart working, intesa come policy avente un valore in sé e non semplicemente un obbligo imposto dall’attuale situazione pandemica. I giovani cercano un posto dove poter essere valorizzati. Dall’altro lato ho anche la possibilità di confrontarmi con moltissimi studi legali e posso confermare che anche l’“offerta” si è trasformata e i temi ESG sono oggi un asset fondamentale nella proposta degli studi professionali per l’attraction e la retention dei giovani talenti”.

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