24 Febbraio 2021

Sostenibilità ESG, supply chain e direzioni legali: perché i General Counsel possono (e devono) essere leader

GIACOMO GIUDICI

Immagine dell'articolo: <span>Sostenibilità ESG, supply chain e direzioni legali: perché i General Counsel possono (e devono) essere leader</span>

Abstract

L’americano Environmental Law Institute ha pubblicato uno studio -basato su vertenze aperte nell’ultimo decennio- che fa il punto sul rapporto tra sostenibilità e dipartimento legal nelle aziende. Altro che “la sostenibilità va di moda, ma c’è poco di concreto”: sono sempre di più le imprese che devono rendere conto del proprio track record ESG (Enviromental, Social e Governance) soprattutto quando si promuovono come sostenibili nella loro comunicazione. In più, emerge che è sempre più comune riconoscere le aziende come responsabili della propria supply chain, anche in sede legale. Insomma: il pieno coinvolgimento di direzioni legali, General Counsel e giuristi d’impresa sul tema della sostenibilità non è più rinviabile. È tempo di essere leader.

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Sostenibilità: dal “volontariato” alla supervisione del legal

L’articolo, scritto da membri americani dello Studio legale Baker & McKenzie e intitolato “Growing ESG Risks: The Rise of Litigation”, sostiene che stia rapidamente finendo l’era in cui la reportistica e la comunicazione in ambito di sostenibilità delle aziende è sostanzialmente volontaria e libera, anche da rischi di mercato e legali.

Elementi come la codificazione del concetto di sostenibilità da parte della politica -non fa eccezione l’Italia, con le recenti affermazioni di Draghi sulla necessità di portare il termine in Costituzione- e, in modo ancora più stringente, la crescita esponenziale degli investimenti agganciati ai parametri ESG, fanno sì che non si possa più maneggiare l’essere e il dirsi sostenibili senza la dovuta attenzione.

Nei casi più clamorosi -ma sempre più ricorrenti- le aziende hanno dovuto affrontare veri e propri contenziosi per spiegare il proprio track record e le proprie dichiarazioni in tema di sostenibilità ESG. Anche per questo, il coinvolgimento delle direzioni legali, General Counsel in testa, è sempre più necessario.

La supply chain: un’area particolarmente vulnerabile

Tra i trend individuati dall’articolo c’è quello che vede la supply chain come un’area particolarmente vulnerabile dal punto di vista delle accuse di cattive pratiche. Da un lato, aumenta sulle aziende la pressione per una disclosure trasparente sulla qualità delle proprie catene di fornitura di beni e servizi, ritenuti (giustamente) parte integrante della sostenibilità aziendale. Dall’altra, proprio questa disclosure è sempre più sotto la lente d’ingrandimento degli stakeholder e del pubblico: in altre parole, qualunque bluff in materia rischia di essere smascherato.

La leadership della direzione legale in tema di sostenibilità, supply chain e (legal) procurement

4cLegal promuove con interesse articoli come questo dell'Environmental Law Institute perché confermano, ancora una volta, quanto siano attuali gli argomenti relativi alla al rapporto tra direzioni legali e sostenibilità che abbiamo introdotto, per primi nel mercato legale, ormai più di 2 anni fa. Le direzioni legali, i General Counsel e i giuristi d’impresa devono assumere una posizione di leadership in tema di sostenibilità, e l'evoluzione del Procurement -con la sua digitalizzazione- è un punto di accesso privilegiato in questo senso.

Di più: ribadiamo che l’adozione di best practice di Legal Procurement digitale, di cui naturalmente è diretta responsabile la direzione legale, può mandare un messaggio particolarmente forte e chiaro sull’attenzione dell’azienda per la sostenibilità nel suo complesso.

Ne parleremo presto alla Convention sulla Sostenibilità nel Mercato Legale, fissata per il 25 maggio. Vuoi sapere di più sulla Convention o sulla nostra proposition in tema di sostenibilità, collegata al Legal Procurement? Puoi contattare il nostro Responsabile delle Relazioni Corporate, Valentino Sperti, a valentino.sperti@4clegal.com

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